L’amica geniale 3 (terza stagione) adatta per la televisione Storia di chi fugge e di chi resta, il penultimo capitolo della tetralogia di Elena Ferrante. Lenù e Lila hanno preso strade diverse. Lenù continua la propria relazione con Pietro a Firenze, che si evolve in un matrimonio opprimente e in una maternità infelice. Lila, a Napoli, fa di tutto per garantire un futuro al figlio ma lavora in un salumificio dove viene umiliata e molestata. Entrambe hanno bisogno l’una dell’altra e lottano per ottenere indipendenza e dignità in un’Italia dove tutto sta cambiando.
L’amica geniale 3, un cambio di regia che funziona
L’amica geniale 3 vede dietro la macchina da presa Daniele Luchetti e non più Saverio Costanzo. Prosegue però l’idea di adeguare la regia al periodo storico cinematografico. Infatti Costanzo aveva preso come modelli Neorealismo e Nouvelle Vague per le stagioni precedenti, ambientate negli anni ’50 e ’60. Luchetti, invece, si ispira al cinema anni ’70 per questo nuovo capitolo.
Il cambio è evidente soprattutto in due elementi: i colori e gli esterni. Le stagioni dirette da Costanzo erano asettiche e slavate, con le tonalità di grigio a farla da padrone. Inoltre, gli esterni del rione erano finti, girati in una vecchia fabbrica abbandonata. Gli interni, invece, erano semplici capannoni adibiti a teatri di posa. Dunque, per la terza stagione Luchetti ha deciso di usare location reali, perfettamente ricostruite tramite costumi e automobili d’epoca. Il nuovo regista predilige poi i colori accesi e i contrasti cromatici, per sottolineare a livello visivo il mondo conflittuale in cui si muovono i personaggi.
La storia di Elena Ferrante viene trasposta con precisione e sentimento
L’amica geniale 3 mostra Elena e Lila come giovani donne in cerca della propria identità. I personaggi sono interpretati sempre dalle giovanissime Margherita Mazzucco (Elena) e Gaia Girace (Lila), rispettivamente di 19 e 18 anni. Opportunamente invecchiate da trucco e costumi, si confermano come la scelta perfetta. Offrono infatti una continuità (e un talento) che si sarebbe inevitabilmente perso con un re-casting sbagliato.
Elena e Lila sono immerse in un periodo di forte cambiamento sociale e personale. Gli anni ’70 sono per l’Italia gli Anni di Piombo, quelli delle rivendicazioni studentesche, delle proteste dei lavoratori, dell’emancipazione femminile e dell’avvento dei computer. L’amica geniale 3 ha il pregio di rappresentare in modo perfettamente compiuto tutte queste tematiche. In più, le rende una parte concreta e indissolubile della vita privata delle due protagoniste. Le quali si dimostrano ancora una volta il perfetto complementare l’una dell’altra. Un esempio è dato dalla lotta per la pillola (Lila), che trova il suo completamento nell’affrancamento intellettuale e sociale dal ruolo di madre (Elena). Tutto merito di una solida sceneggiatura, dovuta anche alla presenza di Elena Ferrante nel team creativo.
L’amica geniale 3 è più di una storia d’amicizia
Sarebbe molto facile cadere nell’errore di considerare L’amica geniale 3 il mero prosieguo di una storia d’amicizia. Perché la serie (sia su carta che su pellicola) non è mai stata soltanto questo. Certo, il tema dell’amicizia è presente e fa un po’ da collante per tutto il resto. Si tratta per di più di una storia di amicizia appassionante e ambigua, in cui l’affetto è sempre accompagnato da rivalità o invidia.
Ma L’amica geniale è molto di più. È prima di tutto un racconto sul cambiamento, profondamente consapevole di tutte le trasformazioni (in più di un caso violente) dell’Italia dell’età contemporanea. Per esempio, lo stravolgimento economico, politico e tecnologico, nonchè l’intreccio e le contraddizioni tra genere e classe sociale di appartenenza. A tal proposito, L’amica geniale 3 mostra chiaramente lo iato tra chi è riuscito a proseguire gli studi e chi non ne ha avuto la possibilità. Ma anche le differenze tra iI percorso intellettuale di una donna e quello di un uomo. Inoltre, la serie accentua, se possibile, il focus sulle difficoltà/opportunità lavorative o intellettuali della donna nel secondo dopoguerra. Le vite di Elena e Lila non potrebbero essere più diverse. Eppure, entrambe devono fare i conti con un’unica realtà: dura, nemica e fatta a misura d’uomo.
La storia si concluderà con la quarta ed ultima stagione, già confermata. Nell’attesa, possiamo rimanere in compagnia di Elena Ferrante con il suo ultimo successo: La vita bugiarda degli adulti.