Giulia Caminito propone un racconto in prima persona, un diario fatto di emozioni, amicizie, delusioni. Spesso la narrazione include lunghi elenchi di oggetti, azioni, pensieri che conducono il lettore nel labirinto della mente di un’adolescente.
L’acqua limacciosa e torbida di alghe del lago diviene allegoria delle difficoltà di relazione
“L’acqua del lago non è mai dolce” di Giulia Caminito è la storia di Antonia, una madre forte, caparbia, determinata e sola; da sola educa i figli e da sola procura quanto serve a tutta la famiglia, con dignità.
È la storia di Massimo, marito di Antonia e spettatore silente della propria vita e di quella della sua famiglia da quando un incidente sul lavoro gli ha spezzato la schiena, costringendolo su una sedia a rotelle che blocca il suo spirito prima ancora delle sue gambe. È la storia di Mariano, fratello maggiore, figlio di primo letto, giovane che si appassiona presto alla politica e al sociale, è una storia che tocca solo marginalmente i due fratelli più piccoli, gemelli cresciuti all’ombra delle sottane materne.
“Io sono stata un cigno, mi hanno portata da fuori, mi sono voluta accomodare a forza, e poi ho molestato, scalciato e fatto bagarre anche contro chi s’avvicinava con il suo tozzo di pane duro, la sia elemosina d’amore.” Giulia Caminito
L’acqua del lago non è mai dolce in realtà è la storia della secondogenita di Antonia, bambina ruvida e profondamente legata al fratello maggiore, in eterno conflitto con la madre. Un conflitto che rimane sempre a bollire sotto la superficie, e rimbalza fra il desiderio di compiacerla e quello di fuggire lontano. Il loro contrasto nasce già dall’odio della bambina per il suo nome, tanto che non viene mai svelato ed è necessario attendere un episodio molto intenso per conoscerlo.
Il libro di Giulia Caminito: la storia di una partenza e di un ritorno, di un’adolescenza sofferta
In casa di Antonia i soldi sono sempre pochi; troppo pochi per un cellulare, per una televisione o per un paio di scarpe nuove. Da bambina ruvida la protagonista si trasforma in un’adolescente tenace e inquieta, a volte persino violenta. Amicizie, perdite, gelosie e ripicche segnano un’esistenza che vista da fuori appare piana. Dentro, invece, si nasconde il cratere di un vulcano come quello che ha creato il lago, coprotagonista limaccioso e invadente. I bagni estivi, i locali sulla spiaggia, le liti sulla riva, le sfide di tuffi dal pontile, lo scorcio d’acqua sempre visibile da ogni strada del paese.
La scrittura di Giulia Caminito rende coinvolgente e terribile la storia di una famiglia e di una ragazza come tante, sospesa fra la grande città e il paese di provincia.
L’acqua del lago non è mai dolce è candidato al Premio Strega 2021; leggi su othersouls.it le recensioni dei dodici libri candiati.