“Se qualcuno, per qualsiasi ragione, ha l’opportunità di condurre una vita straordinaria, ha il dovere di non tenerla per sé” Jacques-Yves Cousteau.
Inizia con questa frase il romanzo autobiografico “La signorina Crovato”, e si comprende già dalle prime pagine del volume la ricchezza del vissuto della sua autrice, la famosa giornalista di moda e studiosa del costume veneziana Luciana Boccardi.
I personaggi
Con una scrittura ricca di affetto, ma anche di grande oggettività, vengono subito delineate le personalità dei protagonisti della storia, che seguiamo lungo un lasso temporale di circa diciassette anni, dalla nascita della piccola Luciana, fino al suo ingresso nel mondo del lavoro. Le prime pagine ci aiutano a individuare il contesto sociale di provenienza della famiglia. Personaggi come l’aristocratica e severa nonna materna Gina e il nonno fiumano Iginio, di visione più ristretta rispetto ai nonni paterni, l’andalusa Gingia e il celebre Gianni Masin Crovato – stella internazionale della lirica, morto in miseria e solitudine – riescono a fare breccia nel cuore del lettore, con le loro particolarità e le loro contraddizioni.
La trama
La vita della piccola Luciana scorre serena nello scenario di una Venezia ancora incorrotta dallo scempio del turismo di massa, insieme ai genitori musicisti: la dolce mamma Marcella e il ribelle padre Raoul, uomo bellissimo e antifascista dichiarato, sempre in contrasto con i suoceri conservatori. Quando l’uomo rimane sfigurato e menomato a causa di un terribile incidente, Luciana viene mandata in campagna, prima dalla famiglia della sua domestica e poi dai Gallo, dove i nonni trascorrono da sempre le vacanze estive. Qui la bambina soffre il distacco dalla famiglia e la compassione che chiunque abbia a che fare con lei le dimostra, ma scopre anche gli usi e i costumi della vita contadina e sente nascere l’amore per gli animali, che rappresenta per lei un’ancora di salvezza in un momento così buio. Al suo ritorno a casa, trova una famiglia profondamente cambiata: è arrivato un nuovo fratellino, Giorgio, Marcella deve lavorare sodo per sostenere l’intera famiglia, Raoul vive la sua condizione d’invalidità con disperazione, cedendo alle lusinghe della bottiglia.
La preziosa visione di una città unica
A Venezia, Luciana si adatta rapidamente alla nuova condizione della sua famiglia, come solo i bambini sanno fare. Assiste all’ascesa del fascismo e allo scoppio della seconda guerra mondiale. Malgrado i problemi, le grandi difficoltà economiche, la ricerca costante di fonti di sussistenza, l’emarginazione sociale subita a causa delle condizioni fisiche e delle convinzioni politiche del padre, crescerà circondata dal grande affetto della sua famiglia, che le insegna che la musica allevia le preoccupazioni e stempera le più insormontabili difficoltà.
Luciana Boccardi, con “La signorina Crovato”, ci regala una visione preziosa della vita in una città unica come Venezia, durante uno dei momenti storici più drammatici della storia del nostro Paese.
Clara Zennaro