Afterhours “Ballata per la mia piccola iena”, Ballate per piccole iene 2005: una ballata dal sapore dolceamaro che racconta di un tradimento e di quanta pochezza esista in chi riesce, senza alcun scrupolo, a cibarsi dei resti di chi un tempo (forse) si è amato. Anche questo è un aspetto dell’amore.
Marlene Kuntz “Musa”, Uno 2007: nel testo scritto da Cristiano Godano si riflette l’amore più reverenziale nei confronti dell’amata. L’amore narrato come ispirazione continua nella vita di chi ha la fortuna di incontrarlo (e di riconoscerlo).
Danyart “Valentina”, La Musica mi ripara 2018: una dolce ballata jazz che rievoca tranquillità e dolci ricordi, una dedica senza tempo, perché cantare l’amore, oggi come ieri, è una cosa che i grandi jazzisti hanno sempre fatto.
My Dying Bride “For my fallen angel”, Like Gods Of The Sun 1996: struggente pezzo della metal band britannica che racchiude tutta l’amarezza di un abbandono e della perdita dell’oggetto del proprio amore. Un brano triste ma stupendo proprio per la sua tristezza, basato sul poema Venere e Adone.
Alice Merton “Jealousy”, No Roots 2017: «Gelosia/Immagino che tu abbia preso il controllo su di me», canta Alice Merton in un brano che è una confessione, un riconoscimento di limiti, ossessioni e stati d’animo che fanno molto male a chi ne è vittima.
Joy Division “Love Will Tear Us Apart”, singolo 1980: un cult di Ian Curtis, il racconto di un amore che ha insita, nella propria natura, la capacità di farci a pezzi.
Stevie Wonder “I Just Called To Say I Love You”, singolo 1984: una dedica d’amore che non poteva mancare in una playlist come questa. Senza tempo e sempre attuale, perché l’importanza di un gesto, seppur piccolo, è fondamentale in ogni rapporto.
Gene Ammons “My romance”,Boss Tenor 1960: un’ultima jazz ballad per chiudere la lista, una dedica romantica di un grande sassofonista.