Nella giornata dell’acqua vi proponiamo un racconto insolito e appassionante di Mathieu Reynès e Valérie Vernay
Vincitrice del premio Migliore storia lunga Gran Guinigi del Lucca Comics & Game nel 2013, questa affascinante graphic novel per ragazzi è altrettanto interessante per un pubblico adulto. Per la casa editrice Tunué, la traduzione dal francese all’italiano è stata curata da Stefano Andrea Cresti.
Viene chiamato memoria dell’acqua il principio su cui si basa anche la tanto discussa medicina omeopatica: si tratta della presunta capacità di questo elemento di mantenere in qualche modo un ricordo di tutto quello con cui viene a contatto.

La trama
La giovane Marion si trasferisce sulla costa, insieme alla mamma Suzanne, nella casa che hanno da poco ereditato dalla nonna materna. La donna non ricorda quasi nulla dell’isola, della casa e del villaggio adiacente perché era molto piccola quando viveva lì con i genitori.

Una volta disfati gli scatoloni con dentro tutta la loro vita, Marion inizia a esplorare il territorio circostante. Una costa alta ed erbosa protegge meravigliose calette con spiagge di acqua gelida che non riescono a fermare la sua voglia di immergersi. Le inquietanti grotte buie nate dalle spaccature fra gli scogli stuzzicano la sua curiosità, ma la natura ha sempre delle sorprese in serbo per chi tiene poco conto della sua imprevedibilità.
Strane pietre posizionate verticalmente e decorate con incisioni particolari attirano l’attenzione della ragazza. Sono tutte rivolte verso il faro che campeggia poco lontano; Marion scorge più volte in lontananza un vecchio con la sua barca che sembra arrivare proprio da lì e non risponde ai suoi saluti sguaiati dalla spiaggia.

Al villaggio tutti ricordano il padre di Suzanne e rispondono volentieri alle domande della ragazzina che vorrebbe conoscere meglio la storia della sua famiglia, ma nessuno sa darle indicazioni sul significato dei misteriosi segni presenti sulle rocce che si ripetono anche sulla fontana della piazza. Strani comportamenti dei gabbiani e un’improvvisa moria di pesci contribuiscono a rendere l’intreccio sempre più intrigante.

Definito un romanzo di formazione, La memoria dell’acqua è una storia ricca di simboli e leggende che rendono avvincente la lettura. Il tratto fluido delle illustrazioni e i colori poco sgargianti così attinenti alla realtà contribuiscono a trascinare il lettore nella storia, fino quasi a fargli sfiorare con la punta delle dita l’erba alta mossa dal vento salmastro, a fianco della giovane Marion.