Su Netflix una docu-serie indaga i diversi aspetti della vita oltre la morte e il rapporto tra mondo terreno e mondo spirituale
Cosa c’è dopo la morte? Quella che noi chiamiamo coscienza smette di esistere una volta che il corpo muore o si trasforma? Sono solo alcuni degli interrogativi che la docu-serie Surviving Death, diretta da Ricki Stern, prova ad affrontare, ispirandosi al best-seller di Leslie Kean Surviving Death: A Journalist Investigates Evidence for an Afterlife. Affrontare, non risolvere, per ovvi motivi. Sono dilemmi vecchi quanto il mondo quelli analizzati nei sei episodi, ognuno dei quali si focalizza su un aspetto del trapasso.
Le testimonianze di esperienze premorte
Attraverso testimonianze dirette e pareri di studiosi di parapsicologia, medici, medium ed esperti spirituali, le serie si propone di raccontare alcune delle numerose esperienze di chi dice di essere tornato in vita dopo un periodo in cui è stato dichiarato clinicamente morto. C’è chi sul tema ha lavorato una vita, come Raymond Moody: medico, psicologo e parapsicologo americano, noto per i suoi studi sugli stati di premorte. Suoi i cult La vita oltre la vita, edito nel 1975 e La luce oltre la vita, pubblicato nel 1988, solo per citarne alcuni.
I medium e i segnali dall’aldilà
È una docu-serie molto ambiziosa, persino per Netflix. Il risultato è che alcuni episodi risultano scorrevoli e altri meno. Parlare di spiritualità è difficile: rischiare di sintetizzare troppo è controproducente, voler essere prolissi anche. La figura del medium, colui che si pone come tramite tra il mondo terreno e quello trascendentale, è quella più discussa. Se è vero che tutti vorrebbero avere la possibilità di parlare per un’ultima volta con i propri cari, di dire alcune cose che non si è riusciti a dire in vita, è innegabile che esista chi specula su tali speranze. Che si tratti di medium spirituali o fisici, una punta di diffidenza è naturale. Altro aspetto è quello della ricerca di segnali dall’aldilà: uccellini, farfalle, luci che si accendono all’improvviso. Si dice che i defunti provino a comunicare in diversi modi e certi segni sono un toccasana per chi soffre a causa di un lutto.
Apparizioni di defunti e reincarnazione
Avvistamenti di fantasmi, ombre, richiami: sono molteplici anche i modi in cui uno spirito sceglie di palesare la sua presenza. Surviving Death qui vacilla un attimo, alcune testimonianze sfociano quasi nell’ilarità – del resto il pericolo rappresentato dalla suggestione è molto forte – mentre il finale riporta alta l’attenzione anche dei più scettici. La reincarnazione viene analizzata attingendo alle testimonianze di bambini molto piccoli che iniziano a ricordare, e a parlare, di una vita precedente. Altri nomi, luoghi, epoche; altre famiglie. Uno psichiatra infantile, Jim B. Tucker, studia i casi di ricordi di vite passate di cui sono protagonisti bambini da ogni parte del mondo. Le conseguenze di ciò che emerge sono diverse: ci sono culture in cui la reincarnazione è accettata, altre in cui entra in conflitto con il proprio Credo.
Vita terrena e materialismo, vita eterna e spiritualità
È difficile dare un senso a ciò che non si conosce, abbandonare la mente critica, andare avanti dopo un tragico lutto e continuare a credere che l’esistenza conservi un senso. L’uomo si chiede dalla notte dei tempi quale sia lo scopo della vita terrena e dove si disperda l’energia che anima tutto il suo percorso terreno. Si può credere o non credere, ma non si può evitare di interrogarsi sul mistero della vita.