Il 9 novembre 1989, il crollo del Muro di Berlino segna la caduta della “cortina di ferro”. È l’inizio di una nuova era. Per celebrare l’anniversario di questo avvenimento ecco 3 film imperdibili.
Calcinacci che cadono sotto le picconate. Lacrime e abbracci tanto struggenti da essere indimenticabili a oltre trent’anni di distanza. È impossibile scordare le immagini di quella notte: la caduta del muro di Berlino è il passaggio a un’epoca nuova.
Per celebrare un anniversario tanto importante, vale la pena approfondire quel momento e il periodo precedente con la visione di un buon film.
Good Bye, Lenin! di Wolfgang Becker
Good Bye, Lenin! è un film del 2003 che racconta in maniera ironica gli effetti della caduta del Muro di Berlino. Grazie a questa pellicola, il pubblico conosce l’Ostalgie, il sentimento specifico che identifica la nostalgia per la vita che si conduceva nella ex-DDR, la Repubblica Democratica Tedesca.
Incredibile pensare che qualcuno possa rimpiangere quel mondo, ma il film illumina proprio questa prospettiva inattesa.
La famiglia Kerner vive a Berlino Est e ne conosciamo i membri proprio sullo sfondo del 1989: il padre è fuggito all’Ovest, mentre la madre, comunista ortodossa e fedele agli ideali, è rimasta nel settore orientale. Colpita da un infarto, entra in coma, e nel frattempo il Muro cade. Il mondo cambia. Otto mesi dopo, la donna si sveglia e, per non provocarle un colpo mortale, su consiglio dei medici, i figli devono fingere che nulla sia cambiato.
Il silenzio dopo lo sparo di Volker Schlöndorff
Tra i film che raccontano del periodo relativo alla cortina di ferro e al Muro di Berlino c’è anche Il silenzio dopo lo sparo, del 2000.
Rita, giovane donna dal passato militare nella RAF, l’organizzazione terroristica anti-comunista tedesca degli anni Settanta, e alleata con la Stasi, la polizia segreta della Germania Est, si rifugia nella DDR. Qui prova a costruire un nuovo futuro, più ordinario, quasi normale. Trova l’amore e scopre il valore dell’amicizia grazie a Tatjana, che invece da sempre sogna di andare a vivere al di là del Muro, nella Germania Occidentale.
Il crollo del Muro di Berlino, però, comporta l’unificazione delle due Germanie e sconvolge l’esistenza di Rita che, ricercata dalle forze dell’ordine di tutta Europa, dovrà sistemare i conti con la sua vita precedente.
Le vite degli altri di Florian Henckel von Donnersmarck
Le vite degli altri è stato premiato con l’Oscar come Miglior film straniero nel 2006. Protagonista indiscussa della pellicola è la Stasi, la polizia segreta della Germania Est, che creò un regime poliziesco intransigente tra il 1950 e il 1989.
Lo spettatore fa la conoscenza, 1984, pochi anni prima della caduta del Muro, del capitano Gerd Wiesler, spia della Stasi e fervente comunista. Wiesler recita nel dramma teatrale di Georg Dreyman, famoso drammaturgo dell’Est rispettoso delle direttive del Partito, ma riceve a sorpresa l’ordine di sorvegliare l’artista. In realtà a dare l’ordine è il ministro della cultura Bruno Hempf, innamorato della compagna di Dreyman, che vorrebbe trovare prove che incolpino il regista di un qualche crimine, per avere via libera con la donna. L’intercettazione, però, avrà un esito inatteso.
La pellicola si rivela un’accorata analisi che, sulle note dell’Appassionata di Beethoven, fa dubitare della coscienza umana.
«Come fa chi ha ascoltato questa musica, veramente ascoltato, a rimanere cattivo?»
(Le vite degli altri)
La caduta del Muro di Berlino, tanti altri film e libri
Tanti progetti sono stati realizzati sull’argomento e c’è l’imbarazzo della scelta quando si parla di un film consigliato sul Muro di Berlino. Ce ne sono altri, per chi volesse immergersi ancor di più in quel periodo storico.
Per esempio, i celebri Il ponte delle spie di Steven Spielberg del 2015 e La talpa di Tomas Alfredson del 2011, entrambi con cast imperdibili.
C’è Il cielo diviso di Konrad Wolf del 1964, tratto dal libro omonimo di Christa Wolf, prodotto dalla DEFA tedesca in un’epoca ricca di contraddizioni e censure.
Sempre tratto dal libro omonimo di John le Carrè, c’è La spia che venne dal freddo del 1965, diretto da Martin Ritt con Richard Burton.
Indimenticabile, infine, è il Il cielo sopra Berlino, capolavoro di Wim Wenders con il compianto Bruno Ganz, premiato con la Palma d’Oro al festival di Cannes nel 1987.
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