Kobane Calling è forse l’opera più rappresentativa di Zerocalcare alias Michele Rech. Ha visto la luce nel 2016 per Bao Edizioni, ma nel 2020 ne è uscita un’edizione aggiornata, dal titolo Kobane Calling Oggi.
L’impegno sociale e politico
Zerocalcare è uno di quegli autori che commentano e criticano la società e la storia con un umorismo diretto, senza fronzoli, come una chiacchierata fra amici. Naturalmente, su ogni vignetta e ogni battuta c’è un gran lavoro di scrittura e riflessione. Ma l’effetto è comunque quello di uno stile spontaneo, anche grazie al tratto veloce e al lettering irregolare.
C’è dell’umorismo anche in Kobane Calling Oggi? Sì e no. C’è molto rispetto per la città di Kobane e per il Kurdistan siriano sotto la minaccia dell’ISIS. E c’è interesse genuino per i combattenti che resistono contro forze schiaccianti, per la loro impostazione sociale ed economica. Però c’è ironia sull’autore stesso, sui limiti che chiunque si troverebbe di fronte nel raccontare una realtà così complessa. Di fronte alla resistenza curda, a gente che rischia la pelle in ogni istante, tutti noi che possiamo girare la testa dall’altra parte quando ci pare appaiamo superficiali e ridicoli.
Un graphic journalism che non è sola cronaca
Quello che tenta di fare Zerocalcare non è ricondurre la realtà di Kobane e del Kurdistan non a oggetto di mero graphic journalism. Piuttosto a qualcosa che bisognerebbe capire più intimamente, senza fermarsi alle sue connotazioni politiche. I tre viaggi dell’autore in Turchia, Siria e Iraq raccontati in Kobane Calling Oggi gli hanno consentito una visione approfondita sui curdi siriani e sulla situazione della loro terra contesa, il Rojava. E le visioni approfondite servono anche e soprattutto a maturare dei cambiamenti in noi stessi.
Quando mi allontano da Rebibbia, la cosa che mi manca di più è l’idea di perdere il rapporto con il mio territorio, dove se succedono cose clamorose in tua assenza te lo rinfacciano per anni. Però soprattutto poco prima del secondo viaggio, quando avevo perso dentro di me lo spirito e il clima siriano, entrare nel centro curdo di Roma situato a Testaccio mi ha cambiato un sacco.Ho respirato di nuovo quella voglia e determinazione di cambiare le cose, di lottare per qualcosa che ha un senso. Quel centro ha al suo interno le foto di tutti coloro che sono morti in guerra finora. Molte persone dovrebbero andarci per capire il vero significato di questo conflitto.
Zerocalcare, in un’intervista a “Fumettologica”
Dopo Kobane Calling Oggi
L’edizione aggiornata e rinnovata di Kobane Calling contiene, come dice il suo editore, “una nuova copertina, risguardi geografici aggiornati, una nuova introduzione dell’autore e la storia su Lorenzo ‘Orso’ Orsetti pubblicata originariamente su Internazionale”. La pubblicazione sembra quasi aver costituito una premessa per il nuovo viaggio che Zerocalcare ha compiuto pochi mesi fa nella regione del Shinjar, nel Nord dell’Iraq, dove vivono gli Yazidi sopravvissuti al genocidio che l’ISIS ha perpetrato nei loro confronti nel 2014. Un ulteriore punto di vista da cui noi occidentali possiamo osservare quella parte del mondo tanto martoriata e, forse, deciderci a fare qualcosa in merito.