L’Invasione alienante trova nuova forma nell’adattamento esplosivo di un manga giapponese
Nel frastuono di un rave che infiamma uno stadio, compare una presenza inquietante che sconvolge la festa con tentacoli sinistri e una violenza implacabile. È l’incipit di Kiseiju- La Zona Grigia, l’ultimo spettacolare e cruento horror sudcoreano ad approdare su Netflix, già proiettato in cima alle classifiche della piattaforma.
Il primo episodio cattura lo spettatore con un’esplosione di violenza viscerale quando un alieno, sotto forma di un blob argentato dalle sembianze virali, prende possesso del corpo di un DJ drogato, trasformandolo in un’arma letale. Con una testa che esplode come un festone di nastri viscidi, il DJ trasformato in macchina da carne inizia una carneficina tra i partecipanti al rave, lasciando gli spettatori sbalorditi e terrorizzati.
Basato su un manga giapponese di Hitoshi Iwaaki, l’adattamento di Kiseiju- La Zona Grigia su Netflix si distacca intenzionalmente dal materiale originale, offrendo una reinterpretazione unica e sorprendente. Al centro della trama c’è sempre l’invasione aliena di parassiti capaci di prendere il controllo dei corpi umani, richiamando vagamente alla mente il “fungo” cordyceps di The Last of Us.
Tuttavia, mentre il manga originale segue le vicende di uno studente liceale intrappolato in una relazione simbiotica con un alieno, la serie di Netflix sposta l’azione in Corea e mette al centro della narrazione Jeong Su-in, una giovane donna con un passato tormentato. Quando Su-in viene quasi uccisa, il parassita alieno invade il suo corpo, ma qualcosa va storto: invece di prendere completamente il controllo, il parassita finisce per condividere il cervello con Su-in, dando vita a una lotta per il dominio che tiene gli spettatori con il fiato sospeso.
Con una trama avvincente, effetti speciali mozzafiato e una protagonista carismatica, Kiseiju- La Zona Grigia si distingue come un’opera horror imperdibile che porta freschezza e intensità al panorama delle serie di Netflix.