Da informazioni recenti si sa che il 2022 è stato un anno un po’ fiacco, per i libri. Al 2023 quindi l’onere di cambiare questa tendenza. E il nuovo anno inizia con uscite davvero interessanti, tra le quali è possibile segnalare senza dubbio il nuovo romanzo di Franco Forte che, dopo aver fatto rivivere le emozionanti esperienze di grandi personaggi storici quali Nerone, Caligola e anche Gengis Khan, per citarne solo alcuni, a partire dal 17 gennaio ci catapulterà nella vita di un altro grande personaggio: Carlo Magno. Un romanzo corposo, ben 750 pagine, per una vera e propria immersione, come lui stesso la definisce.
Il senso della narrativa è proprio questo: dare modo ai lettori di immergersi in un mondo diverso (che sia di fantasia, la ricostruzione del passato o un’ipotesi di futuro, non importa), per vivere un’esperienza fuori dal comune, che non si potrebbe sperimentare in altro modo. Per farlo, occorre dare la possibilità ai lettori di immedesimarsi nei personaggi delle nostre storie, perché solo così possono vivere nel romanzo come se tutto ciò che accade sia vero, e soprattutto ne siano protagonisti (insieme ai personaggi con cui si sono immedesimati).
(Franco Forte)
«Visto che questo è il meccanismo» ci spiega ancora «diventa facile capire che quando chiedi al lettore di assumere le spoglie (fisiche e mentali) di un grade personaggio che ha fatto la Storia, ottieni più facilmente il risultato di divertirlo ed eccitarlo. Se mi fai immedesimare in Mario Rossi, vissuto negli anni 2000 è una cosa, se mi porti nel corpo e nella testa di Gengis Khan nel 1200 o di Carlo Magno la notte di Natale dell’800 d.C., quando è stato incoronato imperatore… be’, l’avventura che si promette di far vivere al lettore sarà molto più intensa, più coinvolgente. È indubbio che il fascino di certi grandi uomini (o donne) della Storia può interessare a tutti, e questo è uno dei motivi per cui il romanzo storico non ha mai subito disaffezione da parte dei lettori. Nel mio Karolus si vive per 750 pagine immedesimati con uno degli uomini più straordinari, controversi, intelligenti e rivoluzionari che siano mai esistiti, e la promessa che faccio ai lettori è di vivere una bella avventura ma anche di capire con me e con Carlo Magno che cosa ha significato cambiare il mondo, per traghettarlo fino all’ordine sociale che conosciamo oggi».
Karolus, una lunga fase di studio
Ma un romanzo come questo (il titolo è Karolus) non si scrive senza una lunga fase di documentazione e conosciamo bene l’attenzione che Forte riserva a ogni suo personaggio storico. «Era da più di dieci anni che studiavo questo personaggio e cercavo documentazione storica, che in effetti è molto più abbondante di quanto si creda» dice Forte. «L’idea che abbiamo tutti di Carlo Magno è quella un po’ polverosa e stantia che ci passa la scuola, con le solite fredde nozioni che più o meno conoscono tutti (come la famosa notte dell’incoronazione), ma ben poco si sa di chi fosse davvero quest’uomo, come è arrivato a essere prima re dei Franchi e poi imperatore del Sacro Romano Impero, e quanta importanza hanno avuto le sue imprese e i suoi editti nella costruzione dell’Europa moderna».
«Passo dopo passo ho raccolto tutto quello che era possibile trovare su questo protagonista assoluto della Storia» ha continuato. «Ho eliminato le leggende (come la battaglia di Roncisvalle, che l’Orlando furioso dell’Ariosto ha ingigantito rendendola ben più epica di quanto sia stata davvero) e tutto ciò che non fosse dimostrato in qualche modo dai lasciti storici, e quando finalmente mi sono convinto di avere abbastanza materiale per potermi immergere in quel mondo difficile e pieno di contraddizioni che è stato il periodo del regno di Carlo Magno (chiamato Karolus Magnus in latino, da qui l’origine del titolo del mio libro), ho cominciato a scrivere. Un processo a sua volta lungo e abbastanza complesso, ma che mi ha divertito moltissimo, come sempre mi succede quando mi immergo in un periodo storico e cerco di ricostruirlo nel dettaglio, insieme alla psicologia dei personaggi. Se ho fatto un buon lavoro o meno» aggiunge Forte «lasciamolo decidere ai lettori».
Il bello del lavoro che si fa su un personaggio così importante è che si va a togliere tutta la polvere depositata da secoli e secoli di storiografia e finalmente si può intravedere sotto la coltre, andando magari a scoprire qualcosa di nuovo e di curioso. Chi era in effetti Carlo Magno? «Potrei elencare mille fatti, episodi, curiosità e stranezze» sono le parole di Franco Forte, mentre cerca di fare ordine tra le numerose informazioni raccolte in dieci anni di studi.
«Ma non sarebbero abbastanza forti ed efficaci, decontestualizzati dal momento storico, dall’immersione che credo sia necessaria in quel tempo e in quelle persone, per comprendere fino in fondo certe logiche di pensiero, e certe azioni apparentemente contraddittorie. Diciamo però che l’elemento forse più forte tra tutti quelli che caratterizzano Carlo Magno è la sua passione per le donne (mogli, amanti, concubine), che l’ha segnato fino all’ultimo istante della sua vita. Basti pensare che ha avuto l’ultimo figlio all’età di 65 anni, da una moglie che ne aveva solo tredici… E di cui, come per tutte le donne della sua vita, era profondamente innamorato».
Dal romanzo su Carlo Magno alla passione per la storia
Dalla storia al romanzo, per tornare alla storia. Magari il lavoro di un narratore può essere anche educativo e risvegliare in molte persone la passione per un sapere che non andrebbe mai trascurato.
E anche in questo, Franco Forte ha le idee chiare: «La Storia è fondamentale, perché solo studiando il passato, comprendendolo a fondo, riusciremo a capire il presente. L’Uomo continua a commettere sempre gli stessi errori, e la Storia ci può insegnare a porvi rimedio. Detto questo, se si costringe la gente a “studiare”… si ottiene ben poco. Meglio far vivere la storia ai lettori attraverso le gesta e le imprese dei grandi uomini che l’hanno realizzata, portandoli nei romanzi che ricostruiscono il loro mondo nel modo migliore possibile, e grazie al meccanismo di immedesimazione consentono a tutti, per qualche momento, di essere questi eroi del passato, per combattere insieme a loro, provare le loro emozioni e avvertire il loro spirito propositivo e proiettato verso il futuro. Ma anche per rivivere i loro errori, i loro sbagli, la loro vergogna, e capire che forse sarebbe meglio non continuare a ripeterli anche oggi».
Da scrittore di grande esperienza (e non solo, visto il suo ruolo di editor per Mondadori e di editore con Delos Digital), Franco Forte sa quali sono i vezzi dei lettori italiani. Da sempre si lamenta un certo timore nell’avvicinarsi ad autori italiani in determinati generi. Il romanzo storico però non vive questo problema e uno scrittore italiano gode di buona credibilità anche tra i propri connazionali. «Il romanzo storico ha un vantaggio evidente» ha sottolineato Franco Forte.
«Tanta parte della grande Storia è passata dall’Italia, e dunque non è banale ambientare una storia a Roma, o a Firenze, se lo fai nel passato. Nella fantascienza, nel fantasy, nel giallo c’è ancora l’idea che solo le storie ambientate a Londra o a New York possono essere considerate serie»ha aggiunto. «Nel giallo questa mentalità esterofila dei lettori è ormai quasi del tutto dimenticata, invece negli altri generi letterari persiste, nonostante la capacità dei nostri autori di scrivere storie divertenti ed emozionanti tanto quelle dei colleghi anglosassoni. Ma pian piano ci stiamo abituando a non discriminare più gli autori nazionali solo perché sono italiani, e in questo il romanzo storico, da sempre, svolge un ruolo fondamentale».
Il ruolo dell’editore nella cura di Karolus
Tornando a parlare del suo romanzo, ci racconta anche del grande lavoro fatto dall’editore nella cura complessiva del prodotto. Un libro che il lettore che passeggia tra gli scaffali non può certo non notare.
«Intanto perché è bellissimo!» precisa subito Forte. «Voglio dire, l’editore si è superato e a mio avviso ha fatto un prodotto che esteticamente (quello che in gergo chiamiamo publishing) è davvero attrattivo. E poi perché accade di rado di poter compiere un viaggio nel tempo così potente, così realistico e così entusiasmante come quello che prometto ai lettori del mio libro. Non tanto perché sono bravo io a scrivere» ci tiene a precisare «ma perché la vita di Carlo Magno è stata così intensa e incredibile che promette emozioni forti per tutti. Come ha detto l’editor Mondadori che mi ha seguito, Giordano Aterini, l’afflato è lo stesso di un Trono di Spade, con la differenza che qui non c’è niente di inventato…».
Franco Forte: quali progetti per il futuro?
Una chiacchierata con Franco Forte è sempre un viaggio nel mondo della narrativa, tra personaggi incredibili e segreti e tendenze dell’editoria che non sempre tutti conoscono. Più difficile farlo aprire sui progetti futuri. «Tanti, troppi, difficili da incasellare e quindi un po’ complicati da spiegare. Diciamo che adesso sono concentrato su Karolus, poi il resto… lo vedremo quando sarà il momento!».
Intanto si attende il 17 gennaio per trovare il suo Karolus in tutte le librerie. Per i progetti futuri, a quanto pare, non rimane che rimanere vigili. Ci saranno altre novità. Non c’è dubbio.
Andrea Franco
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