Il Natale in Islanda non è solamente caratterizzato da una vera e propria “inondazione” di decorazioni, regali e dolcetti per riempire la calza, ma anche da un altro particolare e unico “diluvio”.
Ebbene sì, perché ad accompagnare questo magico momento c’è anche la Jólabókaflód (in italiano “il diluvio dei libri di Natale”), l’occasione migliore per fare regali e seguire una nobile tradizione.
Jólabókaflód, una tradizione del Novecento
La storia di questa radicata usanza rappresenta appieno lo spirito di unione e vicinanza che si respira durante le feste natalizie. La Jólabókaflód ha inizio nel 1944, a seguito del raggiungimento dell’indipendenza dalla Danimarca.
A differenza di molti Paesi europei, durante il secondo conflitto mondiale la carta era una delle merci che non veniva razionata in Islanda e per tal motivo, nel periodo natalizio, aumentò tra gli islandesi l’usanza di regalare libri.
Con il passar del tempo, questi divennero l’opzione più “popolare” da portare in dono e pian piano la pratica si estese a macchia d’olio scatenando il fenomeno che oggi viene riconosciuto come Jólabókaflód.
Il dono del libro non solo ha rafforzato e diffuso la cultura islandese, ma ha anche fatto sì che il popolo che ne impugnava la bandiera – stando a uno studio condotto dalla Bifröst University – venisse identificato come quello con “maggiori probabilità di lavorare in campi culturalmente correlati” rispetto ad altri Paesi nordici (probabilmente anche grazie al fatto che la metà degli islandesi legge più di otto libri all’anno e il 93% più di uno all’anno).
Dal momento in cui si è cominciata a diffondere la Jólabókaflód, il commercio di libri islandese è spiccato alle stelle, al punto da arrivare a rappresentarne la spina dorsale dell’economia editoriale. Ogni anno viene addirittura pubblicato il Bókatíðindi, il Bollettino del libro che viene distribuito gratuitamente nelle case per aiutare le persone per scegliere i libri da regalare.
Jólabókaflód ed editoria
Una tradizione, quella della Jólabókaflód che potrebbe portare a delle “falle” nel sistema di vendita dell’editoria. In occasione di tale ricorrenza vengono stampati molti testi che superato il periodo natalizio rimangono invenduti, costringendo le librerie a ricorrere a saldi e sconti per liberare gli inventari.
Nei casi peggiori il destino dei testi che rimangono abbandonati sugli scaffali è quello del macero. Ben vengano campagne di pubblicizzazione come quelle di crowdfunding avviate da Christopher Norris, fondatore della Jolabokaflod CIC. Il fine dell’iniziativa è quella di trovare fondi destinati alle biblioteche inglesi che possano accogliere i testi tradotti in lingua da autori islandesi.
La Jólabókaflód potrebbe diventare anche il pretesto per riorganizzare il processo evolutivo del mercato dei libri islandese.
Regalare un libro a Natale
Per il resto, quello dell’“inondazione di libri” resta uno dei fenomeni più diffusi in Islanda, quello che spinge grandi e piccini a curiosare tra le infinite pagine della letteratura e far dono di storie che rimarranno impresse per sempre. Ecco alcuni libri da leggere per Natale e chissà che non ti servano da spunto come regalo per le feste…
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