Considerata la dark lady della letteratura italiana, Isabella è un’artista che sfida costantemente se stessa
Sono la regina degli angeli maldestri delle calde notti sole di violini ascoltati. Sono la regina del sottile sentire ansioso di angeli maldestri fragili gelsomini in fiore che passeggiano battendo ritmi che corrono dentro ferendo tremanti cuori in equilibrio sulla linea della mia inquieta lingua. Sono la regina di angeli in attesa di dolce risveglio tra le braccia entriamo un po’ respirando piano tra le braccia in attesa di giochi senza memoria dove vendersi e svendersi e poi dimenticare. Cosa d’alta magia non ferirsi mai.
(Luminal, edizioni I canguri/Feltrinelli, p. 24)
Isabella Santacroce, nata a Riccione nel 1970, non è solo una scrittrice. Musicista, artista, poetessa, icona di stile, censurata già a quindici anni, Santacroce è un condensato di emozioni che non ha eguali nella letteratura italiana. Il suo stile è il risultato della sua essenza: magnetica, solitaria, poetica. Esordisce giovanissima nel 1995 con Fluo, storie di giovani a Riccione (Feltrinelli), primo capitolo della cosiddetta “trilogia dello spavento”, proseguita con Destroy e conclusa con Luminal.
I Giovani Cannibali della letteratura italiana
Destroy diventa un vero e proprio caso letterario e il nome di Isabella Santacroce viene accostato al gruppo di scrittori detti Giovani Cannibali, di cui facevano parte, tra gli altri, Niccolò Ammaniti ed Enrico Brizzi. Il suo percorso letterario però non è imbrigliabile in correnti stabilite: Isabella Santacroce non è accostabile a nessun autore o autrice. Non si può nemmeno dire che vada “controcorrente” poiché essa stessa crea la sua corrente, ed è un filone che non rispetta i canoni della stesura di una classica trama, né un intreccio narrativo standard, né tanto meno la punteggiatura. Il suo modo di comporre parole è unico, la sua è una scrittura fatta di suoni, quasi tridimensionale. Leggendo i suoi testi ad alta voce si viene trascinati in un mondo che profuma di spiritualità, di poesia pura, di musica e di teatro.
La Desdemona Undicesima Edizioni
Oltre ad essere scrittrice, Isabella Santacroce è diventata nel 2018 anche editrice: la sua Desdemona Undicesima Edizioni. Convinta che un suo romanzo non possa costare come un libro comune, finanche mediocre, di qualunque altro scrittore, i suoi ultimi testi pubblicati dalla Desdemona Undicesima hanno prezzi che vanno dai cinquanta euro ai centocinquanta. Si tratta di edizioni di pregio, introvabili in libreria: limitate, numerate e autografate a mano dalla stessa autrice.
La scrittrice che viene dal futuro
Forse Isabella avrà il successo che si merita – il vero riconoscimento – in un’epoca diversa. Del resto Alessandro Baricco l’ha definita “la scrittrice del futuro”. Sostenitrice del fatto che “la standardizzazione della cultura ha preso il sopravvento” e che “la letteratura è in grado di trasformare la squallida prosa del quotidiano in poesia” (intervista su www.rollingstone.it del 29 maggio 2019) rivendica l’importanza dell’opera letteraria.
Se non si fosse certi che il valore di Isabella Santacroce consista in buona parte nella sua unicità, verrebbe da desiderare di leggere altre scrittrici del suo livello, ma è un pensiero un po’ troppo ambizioso.