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    Home»Autori»Intervista a Leandro Conti Celestini, autore italiano trapiantato a Los Angels
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    Intervista a Leandro Conti Celestini, autore italiano trapiantato a Los Angels

    Redazione Other SoulsDi Redazione Other Souls16 Dicembre 2021Nessun commento6 Minuti di lettura
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    E’ un design e un artista italiano. E’ di Milano ma vive a Los Angeles. Amante del cinema e dell’arte, Leandro Conti Celestini da poco ha abbracciato la sua ispirazione diventando anche un autore di romanzi a tema LGBT molto quotati e che stanno riscuotendo un buon successo da parte del pubblico. Ha esordito con “Alle Corde“, edito da Eros Cultura e ha proseguito con “L’educazione sentimentale di un ragazzo“, che ha pubblicato in self publishing. Penna forbita e dallo stile unico, Leandro Conti Celestini scrive e racconta i sogni dei giovani di ieri e di oggi. Lo abbiamo intervistato per voi.

    Chi è Leandro? Chi è l’uomo dietro l’artista?

    Sono un ragazzo di Milano, classe 1978, che più di una decina di anni fa ha avuto la pazza idea di trasferirsi a Los Angeles, California. Forse ero stanco dell’atmosfera di Milano, forse un po’ per noia e forse perché ero più giovane, sono arrivato con il sogno di lavorare nel mondo della moda e nel cinema. Al giorno d’oggi collaboro con diversi studios cinematografici.

    Disegno la collezione donna per un brand di abbigliamento di Los Angeles, ho un mio marchio di underwear di successo, insegno Storia dell’Arte all’università e sono rappresentato da una galleria d’arte come artista visivo. Los Angeles è davvero una città magica, se hai un sogno devi solo prendertelo (senza chiedere per favore) perché tutto è davvero a disposizione, anche se continuo a pensare che l’Italia sia un paese bellissimo.

    Cosa ti ha spinto a diventare uno scrittore?                      

    Tutti gli artisti possono confermare che uno dei sentimenti che ci accompagnano spesso è la noia. Per noia, per gioco o per nuovi interessi cerco sempre di studiare e sperimentare nuovi stimoli, che ovviamente nascono dalle esperienze passate. Nel mio caso dalla pittura e dal cinema. Ho iniziato “Alle corde” proprio così. Volevo dare un mondo a questo personaggio che vedevo spesso nelle mie pitture e che aveva ispirato il design di Tigerheat Productions, il mio brand di underwear; era un mondo selvaggio e senza regole, una specie di Far West della provincia americana anni 70. Ho scoperto subito quanto scrivere mi stesse divertendo e, anche se non sapevo come il romanzo sarebbe andato a finire, ho continuato finché ho trovato la conclusione.

    Sei autore di due romanzi, entrambi dalle sfumature LGBT, che hanno avuto un buon successo da parte dei lettori. Come mai la scelta (o la voglia) di scrivere libri a tematica “arcobaleno”?

    Scrivo semplicemente quello che conosco, parti della mia vita, della mia esperienza, rielaborandoli sotto personaggi diversi che mantengono il mio stile di vedere le cose. La tematica LGBT è importantissima ma la metto allo stesso livello di molte altre che sono nei libri come il sogno, la crescita, il non rinunciare ai propri ideali…

    A partire dalla passione per la scrittura

    Dove nasce la tua passione per la scrittura?

    Da ragazzino solitario che ero in epoca pre-internet, i libri sono sempre stati dei compagni di vita insieme ai fumetti e al sognare a occhi aperti; ho ancora alcuni titoli di quel periodo che mi hanno letteralmente cambiato la vita o forse aperto gli occhi su altri mondi. Ho iniziato a scrivere tardi, ma ho usato tutta l’esperienza che avevo in altre discipline nella scrittura. Non a caso sento da molti lettori definire il mio stile “pittorico”, “visivo” o “cinematografico”. Io vengo da lì, ho usato quello che conosco per costruire le mie storie a parole invece che con immagini.

    Le tue storie sono scritte con una tecnica narrativa molto inusuale. Come mai hai usato la seconda persona?

    La scelta della seconda persona è venuta per caso ma ne sono molto orgoglioso. All’inizio pensavo fosse troppo inusuale e ho riscritto il romanzo in terza, per poi pentirmi e tornare alla seconda; solo così ho potuto immergermi nei pensieri dei protagonisti come se io parlassi a loro; usando la terza mi sentivo un estraneo, usando la prima mi sentivo finto.

    Quale tra i tuoi romanzi preferiti avresti voluto scrivere e perché?

    Molti dei miei romanzi preferiti sono ispirazioni ai miei e stranamente appartengono al genere fantasy o scifi. Ursula K Le Guin al primo posto, famosa per la trilogia di Earthsea. Per finire con Gustav Flaubert, a cui ho cercato di rendere omaggio con il personaggio di Andreas (la mia seconda pubblicazione)

    L’attività collaterale di un artista

    Oltre che scrittore sei anche artista, vero? Raccontaci della tua attività collaterale

    Le arti visive sono sempre state parte di me sin da bambino con l’amore per il disegno, poi la laurea in Storia dell’Arte e il mio lavoro nella moda in seguito.La collaborazione con una galleria d’arte è iniziata dieci anni fa, in Italia non avevo mai pensato di esporre e vendere i miei quadri, ma qui a Los Angeles sei davvero spinto a buttarti e uscire dagli schemi. Tigerheat Productions invece è il mio brand di underwear di cui sono molto orgoglioso.

    Nato quasi cinque anni fa (mentre facevo una ricerca di figura umana su carta e carboncino) è un modello unico di bodysuit per uomo: questo stile è sempre stato più o meno presente nel guardaroba maschile (i costumi da bagno degli anni 30, l’uomo forzuto del circo nei 20, i wrestlers nei 70), ma io gli ho dato un twist contemporaneo e molto più sexy. Dopo cinque anni il brand è stato celebrato da un record di vendite, pubblicato su tantissime riviste di moda, copiato da altri brand e tuttora ricevo messaggi da clienti di ogni età che lo indossano sentendosi sexy. Questo pezzo ovviamente è lo stesso che Tristan e Andreas indossano nei miei romanzi (e sulla copertina di “Alle corde”, ma se non faccio pubblicità subliminale lì, dove altro potrei?)

    Progetti per il futuro?

    Sto scrivendo un altro libro. Ho deciso di eliminare l’erotico (o almeno limitarlo) perché è un’etichetta troppo ingombrante. Personalmente non considero i miei libri solo erotici, ma dei romanzi di formazione con scene di sesso (ma cosa c’è di più naturale del sesso in un romanzo di crescita?). Però il solo fatto dell’esplicito lo fa cadere automaticamente in quella categoria e lo rispetto. Il mio prossimo libro sarà un noir / thriller a tinte paranormali sempre intorno al mondo di Hollywood che si ispira alle mie serie cult come “Twin Peaks” o “Voci notturne”. Mi piacerebbe anche realizzare una graphic novel di “Alle corde”, è un progetto ambizioso e sto cercando un fumettista.

    intervista libri narrativa romanzi
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