Battituraamacchina è un profilo Instagram dove un circolo di amici si ritrova con la voglia di leggere storie di vita vissuta, gestito da un paroliere che fa tesoro delle emozioni. Saverio Crea è anche autore del romanzo La te più bella.
Ci manca lo spritz e un amico con cui sorridere.
Viviamo spesso di occasioni perdute.
Non fidatevi della nostalgia.
In “battituraamacchina”, molti post parlano di sentimenti, di relazioni e di vita. Sono inviti – sotto forma di aforismi – a tenere comportamenti volti alla fiducia e al rispetto del prossimo. Come è nata la tua idea?
L’idea nasce tanti anni orsono, quando la scrittura era solo forma d’espressione personale: una frase o una lettera per un compleanno, un momento di relax che mi lasciava tanta emozione. Il social è l’ambiente ideale per farsi conoscere. Puoi dire che persona sei, cosa trasmetti. Da un pomeriggio piovoso in quarantena nell’era Covid19 nasce “battituraamacchina”. Sono frasi, aforismi e pensieri che parlano di noi, sentimenti e sensazioni che in questo mondo cominciano a mancare, dove l’amore non ha così tanto valore. Ecco, hai menzionato il rispetto verso il prossimo, cosa a cui io tengo particolarmente. Se dovessi chiedere ai miei follower, ti direbbero che rispondo a quasi tutti perché li considero la fonte delle mie parole; sono loro che hanno il registro magico, io sono solo un paroliere che qualche parola in riga riesce a scriverla.
Per concludere, “battituraamacchina” è questo. E’ un circolo di amici che hanno voglia di leggere vita vissuta, solo che a scrivere è un pazzo che delle emozioni fa tesoro.
Saverio Crea, le dediche alle donne e l’invito a emozionarsi per il prossimo
Il tuo romanzo La te più bella affronta il tema dell’imprevedibilità della vita. È la storia di Marika, una ragazza romana che vede la strada per raggiungere le sue aspirazioni frantumarsi sotto ai piedi. Cosa ti ha ispirato questo romanzo?
Forse dovrei dirti: «passiamo alla prossima domanda!» Scherzi a parte, Marika è l’emblema della donna d’oggi, nei post vedi molta “dedica” alle donne e scrivere da uomo una parte intera femminile non è stato facile. Non esiste un avvenimento principale che mi ha indotto a scrivere un romance. Però ti posso spoilerare che esiste una protagonista reale nella vita di tutti i giorni che ha vissuto questa storia.
Ma, come ho anticipato, io scrivo tanto della vita che osservo, mi butto dentro alle persone facendo voli che a volte lasciano basiti. Forse il mio più grande problema è che so “inventare poco”, però so leggere oltre il semplice chiacchiericcio da bar. Ogni persona ha una sua storia personale, ogni donna ha infiniti mondi dentro di lei. Sta a noi uomini saperli esplorare, e quando ci riesci hai fatto un viaggio che ha il sapore della vita, quella vera, quella vissuta realmente.
Facendo scrolling sul tuo profilo si è come sballottati tra due opposti stati d’animo: la malinconia e la speranza nel futuro. Sono consigli e riflessioni in pillole che ricordano i vecchi post-it presenti in alcune commedie romantiche americane degli anni Ottanta. Qual è lo stato che in te prevale e che scopo attribuisci ai tuoi post?
Vivo il momento della scrittura come un remake di avvenimenti reali: a 35 anni qualcosa avrò vissuto anch’io, e quel vissuto lo trasferisco, e insieme alle parole passa anche il sentimento che ho sentito. Il focus per me rimane sempre l’emozione provata; proprio per questo attribuisco alla frase “quando perdi un battito chiamala emozione” la vera essenza di “battituraamacchina” e dei post. Ecco, se qualche post-it, come li hai ben definiti, fosse finito sul cuore di qualcuno tante guerre, tanti femminicidi, tante violenze forse, e ribadisco forse, avrebbero potuto essere evitate…
Volgere il pensiero a un mondo migliore significa speranza e, tornando alla tua domanda, sullo scopo dei post ti rispondo: spero. Spero in un mondo fatto di gesti gentili e meno arrivismo personale, fatto di persone perbene che mirino a essere felici nonostante le legnate che la vita – ahimè –serve a loro insaputa.
I parolieri del 2021 e la potenza comunicativa di Instagram, a partire da Saverio Crea
Saverio Crea, ti definisci un “paroliere”: è un termine che riporta al passato, a poeti e cantautori. Cosa ti accomuna ai parolieri di un tempo e cosa significa essere parolieri nel 2021?
Mi accomuna una cosa semplice: a me piace viaggiare attraverso gli ultimi, i sofferenti, gli amori turbolenti, la vita fatta di sacrificio, i drammi esistenziali. In fondo vengo da una famiglia normale, non mi manca la piazza il sabato sera e sono felice di avere un lavoro, ma a tanti questo manca. A qualcuno manca un pezzo del puzzle, ad altri manca un’infinità di pezzi.
Ecco, forse in principio definendomi “paroliere” cercavo di non essere etichettato come scrittore o autore, perché per me sono parole che appartengono a persone di alto rango ideologico e con tanti titoli alle spalle. Facendo ricerche, però, ho scoperto che tanti grandi cantautori o poeti venivano definiti parolieri. Io non mi potrei mai accostare a uno di loro, e neanche ci penso, però ispirarmi a loro, forse sì.
Come riesce uno strumento come Instagram a farsi portavoce di valori di condivisione e di interazione tra anime affini?
Instagram è un mondo in versione ridotta, se lo guardi nella sua complessità forse non riesci neanche a comprendere davvero cosa racchiude. Su “battituraamacchina” ho trovato di tutto: semplici lettori, persone che si sono mostrate, altre che hanno attaccato, altre che hanno appoggiato, critiche, encomi, persone con problemi gravi di vita, malattie eccetera. Se usato bene, Instagram può avere la stessa valenza del mondo reale. Bisogna scindere e saper osservare chi e cosa si mostra dall’altra parte dello schermo, aiutare dove possibile, mandare a quel paese chi in fondo è solo un po’ burlone (chiamiamoli così).
Instagram, grazie alle condivisione di post e ai mezzi che ci mette a disposizione, può essere strumento di tante iniziative e secondo il mio punto di vista ciò non riguarda solo le anime affini, riguarda un pochino tutti. A fare la differenza è soltanto la predisposizione di chi volge lo sguardo a cosa legge od osserva, i mezzi per viaggiare e conoscere ci sono tutti.
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In questa rubrica presentiamo nuovi talenti: scrittori emergenti e blogger che si affacciano nella nuova contemporanea scena editoriale. Tra nuovi strumenti e una passione senza tempo, ogni scrittore ci racconta il suo mondo e ci coinvolge nelle sue storie. Se siete curiosi di scoprire nuovi autori, potete leggere sul nostro Magazine sempre nuove interviste, come quella allo Scrittore mancato.