L’attività sismica, in Italia, non è cosa nuova. Ultimo ma non ultimo, il terremoto che, alle 23.53 del 28 marzo 2023, ha scosso con magnitudo 4.6 dalla zona di Campobasso, in Molise, e poi l’Abruzzo, la Campania, la Puglia e il Lazio.
Il terremoto in Molise è il più recente di una lunga serie
Quello del 28 marzo 2023 non è un caso isolato. Come un’ormai amara consuetudine, il Molise ha tenuto le scuole chiuse nella giornata del 29, così da verificare le strutture. Innegabile ormai che ci sia una sorta di routine che accompagna lo Stivale in casi come questi.
L’Italia è un Paese a rilevante attività sismica, anche se talvolta i tempi di quiete tendono a far dimenticare questo dato. Per la sua posizione geografica e la compressione tra più zolle, è impensabile che non ci sia qualche scossone di tanto in tanto, anzi: in Europa è proprio quella italiana, la zona a maggior rischio di terremoto, forte anche della presenza di vulcani che, comunque, restano attivi.
Quanti danni può causare un terremoto?
Il terremoto che la notte tra il 4 e il 5 aprile 2009 ha scosso L’Aquila, nella sua enorme tragicità non è stato, tuttavia, quello che ha creato maggiori danni, nonostante 70 mila sfollati e l’intera frazione di Onna distrutta, con tutto il patrimonio storico annesso.
Non è neanche il terribile terremoto dell’Irpinia, avvenuto domenica 23 novembre del 1980. La scossa, lì. ha fatto tremare tutta la Campania, arrivando fino a Potenza. Quasi 3000 morti, 280 mila sfollati.
Tuttavia, nonostante questi numeri agghiaccianti, il più devastante terremoto in Italia è quello del 1908. Forse per le strutture ancora decisamente fragili, mancava tutto l’ingegno cantieristico che si è sviluppato durante il secolo scorso, d’altro canto.
Il terremoto di Messina, di magnitudo 7.1, dalla città sicula si è fatto sentire, forte, fino in Calabria. Rientra tra le più grandi tragedie umane che ha scosso l’Europa nel Novecento, anche se i libri ne parlano poco.
Il terremoto oggi: 3 libri per conoscere e studiare il fenomeno sismico
Tutti, a scuola o a casa, vengono istruiti almeno una volta nella vita su come comportarsi in caso di terremoto. I consigli sono sempre quelli, sempre validi: ci si deve proteggere sotto i tavoli o gli archi delle porte; non si devono intraprendere le scale, non bisogna usare l’ascensore.
Questo è quello che bisogna fare all’attivo delle cose, ma poi c’è un’altra parte di azioni, più silenziosa, che comporta lo studio, il documentarsi. Per questo ecco 3 libri che parlano di terremoto e attività sismica, così da far capire esattamente cosa sta succedendo e perché.
I terremoti. Quando la terra trema
I terremoti. Quando la terra trema è il saggio di Marco Massa e Romano Camassi che parla di terremoto, di prevenzione e dell’importante ruolo dell’informazione in termini di sensibilizzazione rispetto al tema. Edito il Mulino, è una buona lettura per iniziare a informarsi e a studiare la dinamica sismica italiana.
Storia dei terremoti in Italia
Storia dei terremoti in Italia è il saggio di Giuseppe Barbini edito Effigi. L’autore tende a ricostruire non solo una storia fattuale ma anche sociale, del terremoto, per incastrare il fenomeno come elemento facente parte della storia italiana a più livelli.
Quota zero
Quota zero è il saggio di Pietro Saitta edito Donzelli che racconta la tragicità del terremoto di Messina del 1908 e, in particolar modo, delle conseguenze economiche pesanti che hanno portato, poi, una serie di problematiche che ancora oggi hanno ripercussioni sul territorio.