Andrea De Carlo: raffinato scrittore e ottimo osservatore. Il suo ultimo romanzo è una cronaca diretta dell’Italia dei nostri tempi, dove vengono esposti con arguzia vizi, disillusioni. Un’indagine psicologica e sociale a tutto tondo. Il teatro dei sogni, l’ultimo romanzo di Andrea De Carlo, è una lettura critica dei tempi contemporanei.
Di Andrea De Carlo si conoscono i romanzi, in primis. Non tutti sanno che si è occupato anche di cinema. È infatti stato assistente alla regia di Federico Fellini e Michelangelo Antonioni. Cosa c’entra questo con il suo ultimo romanzo, Il teatro dei sogni?
L’occhio critico e cinematografico contraddistingue l’ultima sua opera. È un romanzo caratterizzato dalle capacità di analisi critica e di introspezione psicologica che fanno di Andrea De Carlo non solo un ottimo narratore, ma un indispensabile intellettuale.
Quattro protagonisti in cerca di loro stessi
La prima protagonista è Veronica Del Muciaro, inviata di un programma kitsch, contenitore di tutto ciò che serve per far salire l’audience nei palinsesti pomeridiani. Non è difficile indovinare a quale programma si faccia riferimento. L’ironia che aleggia sulle descrizioni rocambolesche della conduttrice, padrona di casa del salotto televisivo, si accompagna a una malinconia profonda, che fa emergere il significato chiave del romanzo. Una giovane avvocato prestata alla politica, le cui ambizioni (non solo professionali) saranno messe in discussione e un sindaco arrivista, salito alla ribalta sulla scia di una “rivoluzione” politica che ha fatto leva sul malcontento generale e sulla disillusione, concludono il quadro (poco edificante) dell’Italia contemporanea.
La cultura come spauracchio della voglia di primeggiare
Altro protagonista del libro è un vecchio teatro italico, riscoperto all’interno di un terreno privato adiacente a Villa La Conca, residenza del marchese Guiscardo Guidarini. Siamo nel nord della penisola e la scoperta di un teatro così antico, addirittura precedente a quelli della civiltà ellenistica presenti nel sud, galvanizza i politici di tutti i ranghi. I sindaci dei paesi limitrofi innescano una guerra campanilistica, sostenendo ciascuno il diritto ad amministrare tale prestigioso sito culturale. Pesci grandi e pesci piccoli, tutti si accalcano attorno all’importante scoperta. Il quadro che ne emerge è la cartolina dettagliata della situazione politica italiana: non certo edificante.
“Che fine hanno fatto i nostri sogni?”, l’interrogativo di Andrea De Carlo
Oltre all’analisi del panorama politico e alla critica della potenza mediatica, Andrea De Carlo ci invita a riflettere anche sulla parte in ombra di personalità note. Cosa porta il sindaco di un paesino di 6000 abitanti a voler affermare un potere sulla comunità? Quali possono essere i progetti di realizzazione professionale sopiti nell’animo di un’inviata d’assalto? Sono solo alcuni degli spunti di riflessione che si trovano tra le pagine de Il teatro dei sogni . Un romanzo polemico, esilarante e profondo, che ci permette di osservare ciò che spesso abbiamo sotto agli occhi ma a cui rivolgiamo soltanto uno sguardo superficiale.
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