L’editoria indipendente si è data appuntamento al Superstudio Maxi di Milano, dal 10 al 12 marzo scorsi, portando una ventata di freschezza. I numeri parlano, insieme alle occasioni di incontro e di cultura che hanno contribuito al successo di Book Pride.
I numeri della fiera
Per cominciare, i numeri: 18.300 visitatori (ultimo dato aggiornato NdR), con un pubblico molto diversificato e una forte prevalenza di under 30. Più di 180 marchi editoriali: dalle case editrici già conosciute a quelle appena nate, la fiera racchiude l’intero panorama indipendente, nella continua funzione di scouting di editori che Book Pride da sempre ama svolgere. 300 ospiti, circa 250 presentazioni, incontri ed eventi.
Un tema, Nessun luogo è lontano articolato in 4 sezioni: Mappe, Rifugi, Fughe e Visioni, curato da Marco Amerighi e Laura Pezzino. Quattro sezioni: Book Young, curata da Valentina De Poli, Book Comics a cura di Martoz, Book Academy a cura di Francesco Morgando e Sara Speciani, Traiettorie Linguistiche curata da Nadeesha Uyangoda. Il tutto distribuito sui 10mila metri quadrati di spazio al Superstudio Maxi, ex fabbrica siderurgica convertita in un open space sostenibile.
Nessun luogo è lontano, il tema della fiera
Per il successo di Book Pride è stata determinante la scelta del tema. Le frontiere si abbattono, la prossimità fisica avvicina esperienze geograficamente lontane, talvolta apparentemente incompatibili.
Le frontiere sono anche e soprattutto quelle mentali, i pregiudizi basati su costrutti sociali rigidi, su stereotipi che la cultura cerca di combattere. Una battaglia che nel linguaggio, nel potere dell’immaginazione, trova le proprie radici. Gli incontri con autori nazionali e internazionali, i laboratori e altre attività, hanno portato in luce tutto questo, insieme alla voglia di mettere in condivisione esperienze e idee.
Camminando tra gli stand
La fiera ha mostrato una varietà di proposte editoriali notevoli. Ma quello che ha colpito maggiormente, a dispetto delle statistiche che vedono il nostro Paese fanalino di coda per quanto riguarda i lettori e le lettrici, è stato l’interesse dei visitatori. Tanti si sono fermati agli stand per sfogliare le proposte e chiedere informazioni agli addetti ai lavori.
Inoltre molti hanno manifestato interesse nei confronti di generi come il fantasy e il weird, solitamente meno gettonati dal mainstream. Ma soprattutto, si è respirato il fermento nei confronti delle nuove proposte. Diversi gli editori che stanno toccando i temi dell’identità di genere, con uno sguardo mirato e sensibile alle questioni femminili. Infine, lo spazio dedicato ai più giovani, con proposte accattivanti.
Book Pride 2023, le dichiarazioni
Grande plauso per il successo dell’evento, come riporta il comunicato stampa. «Milano si conferma città curiosa e vivace nella lettura» dice Isabella Ferretti, presidente di Book Pride. «In tantissimi sono venuti a Superstudio Maxi in questi tiepidi giorni di marzo a scoprire libri, autori e case editrici indipendenti presenti in fiera. Il tema di quest’anno, Nessun luogo è lontano, ha preso vita sotto i nostri occhi, forma in ogni incontro e nelle riflessioni che ne sono scaturite. La manifestazione è stata popolata da un pubblico trasversale, fatto di bambini, ragazzi, giovani e adulti. È bello pensare che ognuno sia riuscito a trovare proprio la storia che cercava. Qui, a Book Pride. Nel 2024 metteremo tutto il nostro impegno per realizzare un’edizione ancora più bella, emozionante e coinvolgente per tutti».
Per Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Milano «il successo di questa edizione testimonia quanto Book Pride sia ormai diventato un appuntamento irrinunciabile per Milano e anche come, oltre a essere una fiera della creatività indipendente, Book Pride sia sempre più un luogo di incontro e di dibattito sui temi più importanti e interessanti del nostro vivere comune, dove si lascia spazio al tempo dell’approfondimento, dove si trovano modi sempre nuovi per avvicinare tutti, grandi e piccoli, all’affascinante mondo della parola scritta, che contribuisce in modo determinante alla costruzione del pensiero e della cultura di una comunità».
Per Marco Zapparoli, presidente Adei: «Un segnale decisivo del successo dell’edizione 2023 di Book Pride Milano ce lo offre l’età e la qualità del suo pubblico: sempre più giovane, competente e curioso. Si sta affermando una nuova, giovane generazione di ottimi editori ed editrici, autori e autrici che porta con sé formati, temi, contenuti densi e innovativi. La svolta felice è proprio la nascita di un pubblico del libro under 30, forse anche under 20, di cui si sentiva grande bisogno».
«Con Nessun luogo è lontano» aggiunge Sara Speciani, direttrice generale della fiera «Book Pride ha voluto confermare la propria vocazione a coinvolgere anche le aree più periferiche della città grazie a progetti realizzati con Istituzioni (Comune di Milano e Regione Lombardia) e Fondazioni (Fondazione Cariplo) per contrastare la povertà educativa e interessare nuove fasce di lettori. Da qui la decisione di quest’anno di elevare il tetto della gratuità a 18 anni».
Libri “liberi” alla riscossa
Il successo di Book Pride dimostra la vitalità dell’editoria che ha il coraggio di fare proposte nuove. D’altra parte ci sono lettori e lettrici che smentiscono l’idea radicata che esistano generi di serie A e generi di serie B. Ci sono storie e scritture capaci di raccontare il nostro mondo, uscendo dagli schemi consolidati. Questi generi permettono di immergerci nella creatività, facendoci sognare e poi vivere nelle storie; aiutano a vivere e raccontano la vita, libere da orpelli e da zavorre intellettuali, ma non per questo meno importanti o significativi. Sono libri “liberi”, alla riscossa, grazie all’evento.
Prossimo appuntamento?
Segnare le date: Genova, Capitale italiana del Libro 2023, il 6,7,8 ottobre 2023, a Palazzo Ducale. A Milano Book Pride ritornerà nella sede di Superstudio Maxi l’8,9,10 marzo 2024.