Cos’è un Silent Book Club e come funziona? Questa pratica, nata negli Stati Uniti, si sta diffondendo a macchia d’olio anche in Italia. Ecco di cosa si tratta.
Ancora oggi, non appena si varca la soglia di una biblioteca si può incappare in un avvertimento affatto infrequente: “Silenzio, non disturbare”. Un invito rivolto ai frequentatori, che chiede loro di essere silenziosi e non fare rumore. Complice la velocità dei tempi moderni, in silenzio o meno, per molte persone è sempre più difficile riuscire a dedicare del tempo alla lettura. Ecco che arrivano in soccorso i Silent Book Club, che conducono i lettori e le lettrici lontano dalle distrazioni e, soprattutto, dallo schermo dei propri cellulari.
Silent Book Club, cos’è
Da non confondere con i libri-muti e senza parole, parlando di Silent Book Club si intende una sorta di circolo letterario che raccoglie attorno a sé amanti dei libri e della lettura. Lo scopo è quello di condividere il momento della lettura, seppure sia effettuata in maniera individuale. Di solito ci si dà appuntamento in un dato giorno e orario, si beve qualcosa, un tè o un buon bicchiere di vino, si dibatte brevemente sul libro che si sta leggendo e infine ognuno può dedicarsi alla propria lettura. Non esiste un luogo specifico in cui riunirsi: in America, gli incontri avvengono all’esterno delle abitazioni dei membri del Club, ma è diventato abituale riunirsi anche in biblioteche più informali, librerie, o caffè letterari.
La pandemia, di certo, è stata un deterrente per lo sviluppo dei Silent Book Club perché ha permesso a numerosi lettrici e lettori di incontrarsi all’interno di spazi virtuali che hanno reso il fenomeno ancora più internazionale, permettendo a persone molto distanti tra loro di incontrarsi e raccogliersi intorno a una passione comune.
Origini del Silent Book Club
La tradizione comincia in realtà ormai dieci anni fa, nel 2012, a San Francisco. La pioniera è stata Guinevere de la Mare che, subito dopo la nascita del figlio, si è resa conto di quanto fosse complicato dedicarsi indisturbata alla lettura e ha deciso di fondare il primo Silent Book Club con l’amica Laura Gluhanich.
“Abbiamo fondato Silent Book Club perché leggere con gli amici arricchisce la nostra vita e ci rende felici. Ci piace sentire quello che le persone stanno leggendo (spesso nei loro altri club del libro) e pensiamo che sia importante mettere giù i nostri telefoni ed essere socievoli”.
Guinevere de la Mare & Laura Gluhanich, fondatrici del primo Silent Book Club a San Francisco
All’interno di una società sempre più individualista, i Silent Book Club si pongono come collante e si fanno occasione di socialità. Essi permettono a un gruppo di amanti della lettura di ritagliarsi un momento specifico per leggere, con i propri tempi e secondo i propri metodi. La differenza sostanziale dai gruppi di lettura è che mentre in questo caso tutti gli aderenti leggono la medesima opera, con tempi prestabiliti, nel Silent Book Club ogni lettore legge il libro che ha scelto, secondo ritmi e modalità da lui preferiti. Leggere da soli, in sostanza, ma insieme.
I Silent Book Club in Italia
È difficile dire quanti siano al momento i Silent Book Club italiani, seppure in rete sia possibile trovarne diversi.
Nel 2019, presso la Biblioteca Comunale di Corbetta è nato il primo Silent Book italiano. C’è poi il Silent Book Club di Genova, dove i membri si riuniscono in spazi pubblici: dal Porto Antico alla spiaggia, nei chiostri e nei vicoli storici della città; un altro a Montrigliasco, un piccolo paese sopra Arona, poi Torino e pochi altri. È chiaro che per il momento i Silent Book Club attivi in Italia sono ancora troppo pochi, ma per chi avesse voglia di fondare un Silent Book Club nella sua città, ecco il link a cui effettuare l’iscrizione.