La canzoni nominate dalla maggior parte delle persone che hanno voluto esprimere un’opinione in merito sono molto popolari. Le canticchiano tutte allegramente, senza rendersi conto del reale significato del testo.
È pensiero comune che le parole siano innocue.
Negli ultimi anni l’attenzione della donna si è spostata dalle mimose ai diritti fondamentali che ancora vanno conquistati o consolidati. È forse un buon momento per soffermarsi a comprendere il testo di alcune canzoni: può aiutare a conoscere meglio la società e potrebbe riservare anche piacevoli sorprese. Perché le parole sono importanti, e se lo dice Nanni Moretti, bisogna credergli per forza.
Ti amo di Umberto Tozzi
Alcuni versi della canzone Ti amo sono i più gettonati in questa classifica al ribasso.
“Ti amo, in fondo un uomo
Che non ha freddo nel cuore,
Nel letto comando io
…
Oggi ritorno da lei
Primo maggio, su coraggio,
Io ti amo, e chiedo perdono
Ricordi chi sono
Apri la porta a un guerriero di carta igienica
Dammi il tuo vino leggero
Che hai fatto quando non c’ero
E le lenzuola di lino
…
Fammi abbracciare una donna
Che stira cantando.
E poi fatti un po’ prendere in giro
Prima di fare l’amore
Vesti la rabbia di pace
E sottane sulla luce.”
La volontà di prevaricazione è decisamente malcelata: si dà per scontato che una donna abbandonata e tradita sia immediatamente pronta a tornare sui suoi passi, facendosi anche “un po’ prendere in giro”, come se non lo avesse già fatto abbastanza.
Voglio una donna di Roberto Vecchioni
Una menzione particolare merita Voglio una donna di Roberto Vecchioni, una canzona capace di racchiudere il più becero maschilismo, volto a mantenere il genere femminile in uno stato di sudditanza e inferiorità. Ogni strofa sottolinea con tronfia audacia quanto sia assurda l’idea che una donna possa pensare di poter avere per sé quello che un uomo ritiene suo di diritto: un lavoro, una carriera, delle idee politiche, una vita sessuale o anche solo degli interessi o una vita sociale.
“ Prendila te quella col cervello
Che s’innamori di te quella che fa carriera
Quella col pisello e la bandiera nera
La cantatrice calva e la barricadera
Che non c’è mai la sera
…
Prendila te la signorina Rambo
Che s’innamori di te ‘sta specie di canguro
Che fa l’amore a tempo
Che fa la corsa all’oro
Veloce come il lampo
Tenera come un muro
Padrona del futuro
Prendila te quella che fa il leasing
Che s’innamori di te la Capitana Nemo
Quella che va al briefing
Perché lei è del ramo
E viene via dal meeting
Stronza come un uomo
Sola come un uomo”
Qualche anno fa Roberto Vecchioni si è trovato a dover spiegare l’intento delle sue parole:
Quando cantavo Voglio una donna con la gonna molti non capivano che si trattava di una provocazione. Il senso di quella canzone era nel finale in cui dicevo che una donna deve rimanere tale e non scimmiottare i maschi. La cosa peggiore è dover imitare un uomo per poter essere qualcuno. Loro hanno sempre una marcia in più, non lo dico per piaggeria. Nella mia vita ho imparato di più da una donna che da mille uomini.
Roberto Vecchioni a Bresciaoggi, marzo 2016
C’è davvero sessismo nelle canzoni italiane?
È interessante notare come molte delle strofe reputate lesive della dignità della donna siano in realtà semplici allusioni sessuali, quasi come se il piacere carnale fosse un esclusivo appannaggio maschile. Altre segnalazioni hanno indicato frasi che estrapolate dal contesto perdono il loro significato originale; lascio a voi il compito di riconoscerle e giudicarle, e magari di segnalarcene altre.
“Mi dispiace devo andare, il mio posto è là.
Il mio amore si potrebbe svegliare, chi la scalderà?”
“Tu mi rimpiangerai, bella senz’anima”
“Sereno è,
Sentirti giù in cucina
Che già prepari il mio caffè”
“La ragazza dei tuoi sogni
Quando è giù tu riesci sempre a farla stare meglio
Ed è bella che fa voglia
Anche dopo tanti anni quando stira quando è in bagno”
“Ti pretendo, in nome dell’amore se c’è.
Stanotte vado fino in fondo,
È inutile che dici di no”
Altre canzoni italiane accusate di sesssismo
“Ho perso un’altra occasione buona stasera,
È andata a casa con il negro la troia!”
“Lascia che il mio coso lavori,
Funziona con tutte ma non con te”
“Ma oggi proprio non ce n’è,
Marylou stai qui con me,
Puoi urlare o piangere,
Ma oggi tu stai qui con me!
Quel che voglio, sai cos’è?!
Non siam più bambini,
Quindi calma, Marylou,
Che ora mi avvicino…”
“Si avisse fatto a n’ato
Chello ch’hê fatto a me,
St’ommo t’avesse acciso…”
“E vieni a casa mia, quando vuoi, nelle notti più che mai
Dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi
Tanto sai che quassù male che ti vada avrai
Tutta me, se ti andrà per una notte”
“Io camminerò, tu mi seguirai
Angeli braccati noi
Ci sarà un cielo ed
Io lavorerò, tu mi aspetterai
E una sera impazzirò quando mi dirai
Che un figlio avrai, avrò”
“Il mare impetuoso al tramonto
Salì sulla luna
E dietro una tendina di stelle…
Se la chiavò”
“Alzati la gonna
Fammi vedere
Cosa c’è da fare
Alzati la gonna
Non ci pensare
Bello l’amore vai!”