Ci sono buchi neri dove non vorresti finire mai. Profondità in cui la memoria si perde insieme alla percezione di te stesso. Tutt’attorno è oblio, speri soltanto che la Storia presto o tardi riporti il tuo nome sulle labbra di chi ti ha amato.
Questi buchi neri sono le foibe.
Il Giorno del Ricordo
Al Giorno del Ricordo, celebrato dal 2004, oggi porgono omaggio il Presidente Sergio Mattarella e la Premier Giorgia Meloni, riportando alla mente delle persone una tra le pagine più nere della storia del Bel Paese.
Negli anni della Seconda guerra mondiale, nessuno ha le mani pulite. L’Italia passa da uno schieramento all’altro, da un Regime a una Resistenza che non si macchia meno di sangue. La strada della liberazione è lastricata di violenza, inflitta o subita.
Ribadendo la condanna per inammissibili tentativi di negazionismo e di giustificazionismo, segnalo che il rischio più grave di fronte alle tragedie dell’umanità non è il confronto di idee, anche tra quelle estreme, ma l’indifferenza che genera rimozione e oblio.
Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica
Ciò che è accaduto, i tragici episodi delle foibe, non deve essere un’occasione per puntare il dito su chi sbaglia, perché la guerra non ha ragioni. Ricordare le foibe vuol dire porre l’accento su male che l’uomo può fare all’uomo, rammentare che c’è un punto basso, bassissimo, che non deve mai più essere raggiunto.
Disporre un pensiero, informarsi, studiare le atrocità compiute durante il Secondo conflitto mondiale significa prendere coscienza del nero che alberga in ciascuno e scegliere ogni giorno una via più luminosa per combatterlo.
Quel nero, il fondo delle foibe, deve essere il punto a cui decidere di non arrivare mai più.
Non solo il Giorno del Ricordo: la pace si fa tutti i giorni
Parlare di foibe oggi, alla luce di quello che succede nella politica internazionale, è di importanza vitale. Il mondo sta vedendo la luce di numerosi conflitti che, in fondo, si basano su ben poca cosa: religione, nazionalità, sesso, colore della pelle.
La guerra è un gioco pericoloso. Qualcuno lo dica alla Russia, agli ayatollah iraniani, a chi si permette di giudicare qualcuno per i suoi tratti somatici.
Nessuna foiba è mai troppo lontana, a ben pensare. Il confine con la persona che non vorresti mai essere è più vicino di quanto pensi: nella misura delle tue parole, nell’attenzione dei tuoi gesti.
Scegli di essere una persona migliore della storia che non ricordi di aver vissuto.