Vincitore del Premio Strega 2020, Il Colibrì è un romanzo che non risparmia nessuna emozione
Con il suo romanzo Il Colibrì Sandro Veronesi nel 2020 ha conquistato il primo posto al premio Strega. Nel 2008 lo aveva già ottenuto con Caos Calmo.
Il Colibrì narra una storia lunga una vita, in cui Marco Carrera, il protagonista, assiste quasi come spettatore alla propria evoluzione fisica e psicologica. Quando era bambino il suo sviluppo sotto la norma preoccupava molto i genitori. Da questa particolarità nasce il soprannome affettuoso coniato dalla madre che dà il titolo al libro: Colibrì. Questo piccolo e bellissimo volatile ha un’altra particolarità che rende la similitudine perfetta: per poter rimanere fermo, sospeso a mezz’aria, le sue ali frullano ad un ritmo vorticoso. Nello stesso modo Marco spende tutte le proprie energie per rimanere fermo, bloccato nella sua zona di comfort. La vita, fortunatamente, spesso non consente l’immobilità e lo trascinerà in una serie di situazioni nelle quali sarà costretto a scegliere una direzione e a muoversi di conseguenza. Un amore adolescenziale idealizzato e mai dimenticato, la relazione con una donna in difficoltà, una figlia “appesa a un filo”, un fratello distante, il gioco d’azzardo con l’amico d’infanzia Duccio, e Miraijin, una bambina davvero speciale in cui poter riporre una speranza per l’umanità, sono gli ingredienti base di questa storia complessa e coinvolgente.
Il quadro generale
Una narrazione fresca, ancorata alla realtà che non risparmia nessuno scontro, nessuna emozione. Potrebbe essere considerato un racconto fatto di racconti, per la struttura caleidoscopica che propone, ma ognuno di essi si incastra perfettamente con gli altri per formare un quadro generale sorprendente. Ogni fase della vita di Marco è vissuta con una profondità che toglie il fiato, nonostante il suo sforzo continuo per rimanere sulla riva del fiume, lontano dalla corrente delle emozioni.
Alcune divagazioni narrative interrompono il flusso degli eventi, spezzando il ritmo. Pur risultando fastidiose durante la lettura svolgono diligentemente la loro funzione: segnano un cambio di passo, scandiscono i gradini evolutivi del protagonista che nel finale raggiunge la cima della sua personale piramide e costringe il lettore a rivalutare le proprie opinioni.