Selezione del Reader’s Digest, mensile d’avanguardia di grande successo, è stato pubblicato in Italia dal 1948 al 2007
In Italia era conosciuta come Selezione del Reader’s Digest o, semplicemente, Selezione.
Lo storico magazine venne fondato nel 1922 a Pleasantville (New York) da William Roy DeWitt Wallace e da sua moglie Lila Bell Acheson, una coppia di giornalisti che si erano sposati l’anno prima. William, durante un periodo di convalescenza subito dopo il rientro dalla guerra, passava molto tempo nella biblioteca pubblica di Minneapolis, dove leggeva tantissime riviste; pensò che sarebbe stata un’idea valida raccogliere insieme gli articoli più interessanti, renderli più “digeribili” – da qui il nome della futura rivista – e racchiuderli in un’unica pubblicazione. Il Reader’s Digest arrivò in Italia nel 1948.

Il periodico che condensava l’offerta informativa
Il magazine-libretto arrivava nelle case tramite il servizio in abbonamento e offriva le più disparate letture. Era come navigare in un blog di informazione: sulla copertina era riportato l’indice di tutti gli articoli. Si andava da argomenti politici come “Chi ha paura della Grande Germania?”a pezzi più leggeri come “L’arte di fare regali”; una piccola enciclopedia nella quale venivano selezionati – per l’appunto – i pezzi ritenuti più interessanti già apparsi in altri periodici.
Il principio era quello di “condensare” l’offerta: infatti condensato – ovvero tascabile – era anche il formato. Oggi potremo paragonare il magazine a un’altra rivista che attua la stessa scelta: Internazionale,rivista il cui slogan è: “Ogni settimana il meglio dei giornali di tutto il mondo”.
Il pioniere dell’informazione usa e getta libero dalle fake news
Selezione usciva mensilmente e raccontava un mondo che altrimenti, all’epoca, sarebbe rimasto sconosciuto ai più. Tra il ventaglio di proposte era scontato che qualcosa avrebbe attirato l’attenzione, almeno di uno tra i lettori della famiglia, non a caso il Washington Post ha definito il Reader’s Digest “una sorta di primo blog, il pioniere dell’informazione usa e getta”.
In tempi in cui si parla tantissimo di fake news vale la pena ricordare che i redattori del Reader’s Digest hanno fatto sempre un assiduo uso del fact-checking, verificando attentamente le notizie e confrontando il più alto numero di fonti possibili. Non si trovavano bufale, tra le sue pagine.
Un’importante testimonianza ed eredità culturale

Dal 2007 la rivista non viene più pubblicata in Italia, ma l’eredità culturale che ha lasciato è importante, specie oggi che tutto ci scivola tra le mani e la maggior parte di ciò che leggiamo si perde negli abissi del web.
Un’ultima curiosità: Selezione proponeva ai suoi abbonati la possibilità di acquistare, a prezzi d’occasione, attrezzature come radio e giradischi, Lp, enciclopedie, dizionari e manuali con annesso cofanetto, edizioni rilegate. Guardatevi attorno: probabilmente, se non siete giovanissimi, troverete qualcosa sulle mensole o nella libreria marchiato Reader’s Digest!