Sono passati 37 anni dal disastro nucleare di Chernobyl, in Ucraina. All’epoca dei fatti, il 26 aprile del 1986, il reattore nucleare era situato in quella che veniva ancora chiamata Unione Sovietica.
Il disastro nucleare di Chernobyl è un dolore che ancora oggi moltissimi ricordano e che, a distanza di 37 anni, ha ancora dalla sua strascichi tangibili e altrettanto tangibili paure.
26 aprile 1986, Chernobyl: cos’è successo
Un errore umano. Ecco cosa può succedere quando la fonte energetica più potente del mondo viene data in mano a creature fallaci, imperfette. La fusione del nocciolo innescata per errore durante dei test di controllo al reattore numero 4 è responsabile di una nube radioattiva i cui effetti non si sono limitati al breve periodo.
Chi non è morto sul colpo, chi è nato dopo in un raggio di chilometri determinato da una maledizione umana tra Ucraina e Bielorussia, è andato incontro a tumori, malformazioni e altre patologie determinate dal contatto con lo iodio radioattivo nell’aria, nella terra, nei prodotti caseari.
Le conseguenze, anche a distanza di anni, restano drammatiche.
Imparare da Chernobyl: il nucleare oggi
Oggi è ancora molto vivo il dibattito sul ruolo dell’energia nucleare in Europa. Ci sono le dichiarazioni di Ursula Von Der Leyen, Presidente della Commissione Europea, la quale ritiene che il nucleare non avrà un ruolo determinante per il futuro, a differenza delle altre fonti di energia rinnovabile. Così come Bruxelles, anche la Germania si sta dando da fare per eliminare l’energia nucleare del tutto.
Zoccolo duro della resistenza dei reattori è invece la Francia, da sempre affezionata al nucleare e scientificamente convinta che, da un punto di vista ecologico, sia meno inquinante rispetto ad altre forme di energia. Non sono mancati, in questo quadro, velate accuse alla Von Der Leyen circa una sottomissione degli interessi tedeschi sopra quelli dell’Europa.
Dopo Chernobyl il nucleare è fonte di sicurezza?
Oggi, l’ipotesi di un disastro nucleare come quello di Chernobyl sembra essere lontana. Sono cambiate di netto le tecnologie e le misure di sicurezza risultano essere molto più solide, resistenti a quello che potrebbe essere un errore umano. Tuttavia, ancora si guarda con preoccupazione il reattore di Zaporizhzhia, in special modo se la sua presenza si colloca in un’ottica di guerra in corso, quella tra Russia e Ucraina.
Il dibattito sul nucleare è stato anche al centro dell’ultima campagna elettorale italiana, con una difesa forte da parte della coalizione tra Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. C’è chi credere che l’energia nucleare sia fondamentale per un affrancamento energetico italiano ed europeo, e chi invece sostiene l’importanza dell’investire nel rinnovabile, a costo di comprare dalla Cina le tecnologie necessarie.
Di fatto, però, gli effetti devastanti di Chernobyl sono un’evidenza che non dovrebbe collocarsi semplicemente nella storia ma, al contrario, avrebbe dovuto essere uno sprone per un’inversione di rotta già 37 anni fa.