La tradizione vuole che il1 aprile ci si sbizzarisca con gli scherzi più insoliti. Ecco la carrelata dei pesci di aprile che hanno fatto la storia.
Da Google e dal web è tutto?
Google, browser burlone, rispetta la ricorrenza del 1 aprile, giocando diversi scherzi agli utenti. Un esempio? La bevanda Google Gulp lanciata nel 2005, quella che avrebbe fatto diventare le persone più intelligenti. Una trovata decisamente… frizzante!
Oppure, nel 2010, l’annuncio del cambio del nome in Topeka. Questo perché l’anno prima, la capitale dello Stato del Kansas aveva annunciato il cambio di nome in Google per attirare l’azienda nell’orbita di una collaborazione. In questo caso si può parlare di un pesce d’aprile contraccambiato!
Un altro scherzo, questa volta dal web, risale al 1996, quando Internet annunciò l’Internet Cleaning Day, ovvero la cancellazione di quanto pubblicato online fino a quel momento. Qualcosa di fattibile, alla luce del diritto all’oblio?
Anche la BBC… non scherza!
Sembra un ossimoro, ma anche la nota emittente britannica non scherza in fatto di pesci d’aprile. Negli anni ne ha giocati diversi ai telespettatori. Nel 1957 la trasmissione Panorama riportò la notizia degli spaghetti cresciuti su alcuni alberi della Svizzera. La redazione fu subissata di chiamate da parte di telespettatori curiosi di sapere come coltivare la gustosa pasta italiana, ai tempi non ancora diffusa.
Ma non finisce qui: nel 1972 l’astronomo Patrick Moore, sempre sulla BBC, annunciò che alle 9.47 l’allineamento dei pianeti Giove e Plutone avrebbe influito sulla forza di gravità al punto che le persone avrebbero provato un senso di leggerezza. Gli spettatori confermarono l’impressione, malgrado si fosse trattato di uno scherzo. A proposito di condizionamenti mediatici…
Nel 2008, nel documentario Miracoli dell’Evoluzione venne annunciata una notizia sconvolgente, suffragata dalle immagini: i pinguini volavano, grazie a montaggi creati abilmente dal documentarista. Pesce d’aprile con pinguini!
Altre burle mediatiche
Nel 1992 l’ex presidente Richard Nixon, reduce dallo scandalo Watergate, annunciò alla radio l’intenzione di ricandidarsi alla presidenza degli USA. Successivamente si scoprì che la voce era quella dell’imitatore Rich Little, ma nel frattempo diversi ascoltatori avevano chiamato l’emittente per avere ragguagli. I toni? Preoccupati… avevano abboccato!
Occorre fare un passo indietro: nel 1962 la tivù di Stato svedese invitò gli spettatori a usare una calza di nylon sopra allo schermo, per vedere le immagini a colori. Un addio al bianco e nero con un umorismo un po’ kitsch.
Infine, facciamo un salto in Italia, nel 1961: il quotidiano “La Notte” riferì che a Milano i cavalli avrebbero dovuto essere dotati di una targa finalizzata a identificarli sulle strade. Un obbligo che non tutti presero molto bene, salvo poi scoprire che si trattava di un pesce d’aprile.
Pesce d’aprile musicale
Ecco di nuovo l’Italia, nel 1998: il direttore di Rockol, Franco Zanetti, annunciò l’uscita del nuovo e attesissimo album di Lucio Battisti, L’Asola. Il riferimento allo scherzo è nel titolo (l’asola indica la sola, ovvero uno scherzo), mentre la canzone Amo o non amo? giocava con il doppio significato della parola “amo”, inteso sia come uncino usato per la pesca sia come voce del verbo amare.
La notizia fu rilanciata da altre fonti, venendo considerata vera, ma poi il pubblico fu costretto a ricredersi. Questo malgrado la presenza di indizi… decisamente sottili!
In ambito internazionale: nel 2009 la performer Björk, autrice di capolavori elettro-pop quali Army of me e Hyperballade, annunciò sul suo sito web l’ingresso nei Led Zeppelin in sostituzione a Robert Plant. L’artista islandese mise a disposizione un link da cliccare per consultare le date dei concerti… salvo poi rivelare la scritta “Björk e Led Zeppelin? Nah! Pesce d’aprile”.
Mostri e leggende
Non mancano scherzi di genere fantastico. Nel 1972 si diffuse la notizia del ritrovamento del “mitico” mostro di Loch Ness. Le immagini circolarono, venendo considerate originali e reali, salvo poi essere indicate come la riproduzione fotografica della carcassa di un elefante marino. Nel frattempo molte persone credettero a questo pesce d’aprile.
Alcuni anni dopo, sul periodico “Nature”, fu annunciato il ritorno dei draghi sulla Terra, incentivato dal cambiamento climatico. E anche qui, lo scherzo fu ben architettato, data l’autorevolezza della rivista. Un altro pesce d’aprile… decisamente mostruoso!
Ma come nasce la tradizione del pesce d’aprile?
Sulla nascita del pesce di aprile circolano alcune versioni. Tra queste la più accreditata riguarda il passaggio dal calendario Giuliano a quello Gregoriano, nel 1582. Se il Capodanno in precedenza cadeva tra il 25 marzo e il 1 aprile, con le nuove disposizioni il passaggio al nuovo anno si attestò al 1 gennaio. Per burlarsi di coloro che continuavano a festeggiarlo nel periodo primaverile, divenne usuale attaccare alla schiena dei biglietti con la scritta poisson d’avril o fogli ritagliati con la sagoma di un pesce, a simboleggiare una persona che “abbocca all’amo” esattamente come fa questo animale marino. Dalla Francia, l’usanza arrivò in Italia tra il 1860 e il 1880. La ricorrenza è mondiale: in inglese si chiama April Fool.
Tornando alla nascita del pesce d’aprile, ci sarebbe una versione cinese: yúrénjié, letteralmente il “Festival degli idioti”, nacque alla corte del re di Chu, nel periodo degli stati combattenti. Per promuovere uno dei quattro funzionari prescelti al rango superiore, nell’indecisione il sovrano escogitò un espediente volto a testare l’astuzia dei candidati.
Così raccontò loro una storia incredibile, ovvero che poteva volare grazie a un bastone magico. Il funzionario ritenuto più furbo non mise in dubbio la parola del re ma non si mostrò nemmeno convinto dell’incredibile storia. Da lì avvenne la promozione e da quel giorno a yúrénjié, le famiglie si raccontano storie incredibili per capire chi è il più credulone. Secondo fonti accreditate, la ricorrenza del pesce d’aprile in Cina sarebbe vietata perché non in linea con il pensiero dominante.
Un’altra versione vuole che i pescatori, in passato, ad aprile tornassero dalla pesca a mani vuote. Da lì sarebbe nato il pesce d’aprile, come a voler indicare un rito scaramantico. Una quarta versione, anche questa di origine storica, coinvolge Cleopatra e Marco Antonio: il generale romano, millantando doti di pescatore, fece attaccare un enorme pesce al suo amo per fare colpo sulla regina; la signora dell’Egitto, scoperto l’inganno, contraccambiò il tiro mancino sostituendo il pesce vero con uno posticcio.
Un’ultima versione riporta che Bertrando di San Genesio, patriarca di Aquileia tra il 1334 e il 1350, avrebbe liberato un Papa che stava soffocando a causa di una spina di pesce conficcata in gola. A seguito di tale episodio, per gratitudine, venne decretata l’eliminazione del pesce proprio il 1° di aprile.
In tutte queste vicende c’è sempre un elemento sacrale o mitologico che fa riferimento ai riti di passaggio stagionali. E in un certo senso, il sacro e il profano si incontrano al punto che il pesce del 1° di aprile diventa l’occasione per scherzare, come in un rito catartico.
E tu… che pesce d’aprile sei?
Il 1 di Aprile potrebbe essere possibile trovarsi un pesce (finto) appiccicato alla schiena. Oppure un pesce (vero) fuori dall’acqua… nel letto. Per i più fantasiosi può essere l’occasione per escogitare qualche burla estrosa… il senso di questo giorno è di ricordarci che scherzare e ridere fa bene. Astenersi, quindi, permalosi e musoni!
Roberta De Tomi