Lo sciopero di Hollywood è ufficiale. Dal 13 luglio gli attori hanno unito le forze agli sceneggiatori, in protesta da maggio, causando non pochi problemi e causando il rischio di un forte rallentamento dell’industria del cinema per il 2024.

La rottura tra Sag-Aftra e Amptp
Lo sciopero degli attori nasce dall’esigenza di questi ultimi, rappresentati dalla Sag-Aftra, di maggiori tutele, non soltanto retributive ma anche relative all’utilizzo delle intelligenze artificiali.
Il sindacato, rappresentato da Fran Dresher (in Italia più nota come la tata Francesca), chiede una revisione dei compensi sulla visione dei prodotti in streaming. Infatti, mentre è possibile pagare gli attori per la replica di un film o una serie sui vari canali televisivi, diverso è il conto da fare quando un prodotto rimane su una piattaforma, sempre disponibile.
Questi compensi, i diritti residuali, andrebbero calcolati attraverso la condivisione dei dati di ascolto delle piattaforme che però gli studios, rappresentati dall’Amptp, rifiutano.
Per quanto riguarda le intelligenze artificiali, invece, è evidente qui la mancanza di una norma per quello che è un campo ancora inesplorato. A farne le spese, purtroppo, sono proprio gli attori, che chiedono tutela a fronte della capacità dell’intelligenza artificiale di sostituire le persone, interrogandosi poi riguardo alla proprietà dei diritti dell’immagine.
Sciopero degli attori: quali conseguenze?
Fran Desher ha parlato, Matt Damon ha ricalcato il punto: lo sciopero degli attori non è qualcosa che riguarda i big di Hollywood, quelli dai contratti milionari. L’industria del cinema è fatta di tante, tantissime persone con uno stipendio che, in America, difficilmente coprirebbe un’assicurazione sanitaria alle stelle. Per quei posti di lavoro, quelli sostituibili e mai indispensabili, il Sag-Aftra ha deciso di lottare, intraprendendo questa durissima lotta di resistenza.
Hollywood non vive molta serenità dal periodo del Covid; ai ritardi dovuti alla pandemia ecco quelli relativi allo sciopero degli sceneggiatori prima e a quello degli attori poi. C’è il rischio che l’intera agenda degli studios subisca netti cambiamenti, che i festival abbiano le passerelle vuote, che i tour promozionali dei film vengano annullati per la mancanza del personale e che nessun attore, a parte i registri, parli dei propri lavori svolti.
Il cast del film Oppenheimer, per esempio, ha abbandonato il red carpet nel momento in cui è stato dichiarato ufficialmente lo sciopero. E questo è solo il primo di tanti eventi simili che potrebbero verificarsi, per danni di milioni di dollari.