Dall’estate del 1925, quando Heisenberg la intuì per la prima volta, la teoria dei quanti affascina scienziati e filosofi: e il libro sta per diventare una serie tv
Nell’agile volumetto Helgoland, il fisico, scienziato e divulgatore Carlo Rovelli racconta la storia della teoria dei quanti, attraverso gli studiosi che vi hanno lavorato dal 1925, e il fermento che ancora oggi la circonda. Helgoland è l’isola del Mare del Nord ove si era rifugiato l’allora ventitreenne Werner Heisenberg, un po’ per ragioni di salute e un po’ per immergersi nello studio della teoria di Bohr sugli elettroni. Durante quel soggiorno Heisenberg adottò un cambiamento di prospettiva, ragionando non più sugli elettroni in quanto tali ma su ciò che degli elettroni è osservabile e misurabile (ovvero la frequenza e l’ampiezza della luce emessa), e ciò gli permise di avviare la formulazione di una teoria che non solo era compatibile con quella di Bohr (e la avvalorava), ma andava oltre. Quella prima intuizione segnò la nascita della fisica quantistica.
C’è un senso di vertigine, libertà, allegria, leggerezza nella visione del mondo che ci offrono le scoperte sui quanti. […] Il mondo della teoria dei quanti, che il viaggio di un ragazzo sull’Isola Sacra del Mare del Nord ci ha aperto, e che ho cercato di raccontare in queste pagine, mi sembra straordinariamente bello.
Carlo Rovelli, Helgoland, p. 197
Le scoperte e lo stupore della scienza
Il testo è diviso in tre parti. Nella prima si riassume l’inizio di questo incredibile viaggio, da quel momento speciale del 1925 all’imprescindibile contributo di Schrödinger (sì, quello del gatto); nella seconda si trattano alcune speculazioni scientifiche, più o meno soddisfacenti, nate per rendere conto degli aspetti meno chiari della teoria; nella terza si recuperano le connessioni fra l’approccio scientifico alla fisica quantistica e le correnti politiche, filosofiche e sociali in cui erano (o sono) immersi i ricercatori, ma anche le domande più profonde sull’esistenza dell’universo, che hanno accompagnato e influenzato gli scienziati nel loro percorso. Un approccio variegato che ha contribuito al successo del libro, opzionato di recente dalle case di produzione The Apartment e Cam Film per trarne una serie tv dedicata proprio a quegli scienziati.
Riuscire a scorgere per sommi capi una teoria così complicata è già un ottimo motivo per immergersi nella lettura di Helgoland, ma c’è dell’altro. Come ogni scienziato e divulgatore veramente bravo, l’autore riesce a trasmettere, insieme ai concetti scientifici, anche il senso di meraviglia e di stupore che accompagna ogni scoperta e che spinge l’umanità ad andare avanti, ad alzare sempre più l’asticella. Lo sente Rovelli, lo sentivano coloro che negli ultimi cent’anni si sono dedicati a rendere la fisica quantistica una teoria sempre più attendibile. E un passo alla volta, l’investigazione procede.