La serie dedicata all’Uomo d’Acciaio e a Lois Lane sposta il focus dall’azione supereroica – che pure non manca – alla vita familiare e lavorativa dei protagonisti
Finalmente, a nove anni dal debutto dell’Arrowverse (con la serie The Arrow nel 2012) e a sei anni da quello di Supergirl (la cui prima puntata è andata in onda nel 2015), nell’universo televisivo della DC Comics arriva l’Uomo d’Acciaio, con la serie Superman & Lois. I due personaggi (interpretati da Tyler Hoechlin ed Elizabeth Tulloch) erano stati introdotti ai fan da tempo, mediante una serie di apparizioni sulle altre serie appunto dell’Arrowverse, fino a debuttare per conto proprio due giorni fa negli States. In aggiunta alla prima puntata (su un totale di quindici previste), è andato in onda anche un documentario con interviste e backstage, dal titolo Superman & Lois: Legacy of Hope.
La storia si concentra, oltre che sulle inevitabili avventure supereroiche, sulla vita della coppia alle prese con il trasloco da Metropolis a Smallville e con il mestiere più difficile, quello di genitori alle prese con due figli adolescenti, che potrebbero aver ereditato i poteri superumani del padre e che, per la prima volta, scoprono l’identità segreta che Clark fino a quel momento aveva nascosto anche a loro. A Smallville tornano figure del passato di Clark Kent, come il suo primo amore Lana, il di lei marito Kyle e la figlia Sarah. Per ora, l’unico collegamento fisso con l’Arrowverse è il personaggio di Morgan Edge, proprietario del Daily Planet, già apparso più volte in Supergirl. Per la nuova serie era stato previsto un cross-over con Batwoman (altra serie di cui abbiamo parlato in passato), ma l’emergenza Covid ha reso necessario annullare il progetto.
Dai comics allo schermo, una coppia che sfida il tempo
Prima di Superman & Lois, ci sono state diverse altre trasposizioni televisive dell’Uomo d’Acciaio: Adventures of Superman (1952-58), The Adventures of Superboy (1988-92), Lois & Clark: The New Adventures of Superman (1993-97) e Smallville (1001-2011); senza contare un’apparizione speciale in un episodio della sit-com I Love Lucy nel 1957 e la versione televisiva, nel 1975, del musical It’s A Bird, It’s A Plane, It’s Superman che nel 1966 fu uno dei peggiori flop mai visti a Broadway. Fra tutti questi titoli, Superman & Lois sembra raccogliere l’eredità di Smallville per la location e per la presenza di personaggi della giovinezza di Clark, e di Lois & Clark per il focus puntato su due protagonisti, e non su uno solo, cosa che se negli anni Novanta non era affatto scontata, ora è praticamente doverosa per evitare situazioni da fumetto anteguerra con l’eroe impavido e la donzella in pericolo (“Ti prego, Superman, salvami!”).
Di certo, su Superman & Lois il network The CW ha investito parecchio, soprattutto in termini di effetti speciali, più che nella media delle produzioni per il piccolo schermo: le scene di volo e i combattimenti in cielo godono di una computer grafica molto efficace, e l’entrata in scena di un villain importante alla fine dell’episodio lascia pensare che altre scene spettacolari siano in arrivo. Ma resta il fatto che questa non è tanto la storia di Superman quanto della sua famiglia, e che nelle interazioni con Lois e con i figli Jonathan e Jordan stia il vero cuore della serie: una prospettiva nuova che aiuta a plasmare un Arrowverse più maturo e moderno.