Gomorra 5 non delude le aspettative. L’ultima stagione della serie tv, ispirata all’omonimo romanzo di Roberto Saviano (edito da Mondadori) è disponibile su Sky e su NowTv dal 19 novembre. Una serie molto attesa dai fan che arriva quasi due anni dopo il drammatico finale che ha chiuso la precedente stagione. A causa delle restrizioni imposte per contenere il contagio da Covid-19, la macchina produttiva di Gomorra 5 ha lavorato con molta lentezza ma questo non ha influito sulla qualità. Anzi, gli episodi che sono in onda (e disponibili anche in streaming) sono una vera gioia per gli occhi e il cuore. La prima serie italiana e vera scommessa di Sky non perde il suo appeal e conferma, di nuovo, tutte le sue qualità. L’atto finale di questa coinvolgente saga malavitosa saluta il pubblico fedele al momento giusto, proprio quando la narrazione ha raggiunto il suo apice.
Gomorra 5: Cosa succede nella nuova stagione
La storia è un intricato puzzle di emozioni. I nuovi episodi sono ambientanti tra Napoli e Riga, in Lettonia. Nel cuore della capitale partenopea c’è Genny Savastano (Salvatore Esposito) costretto alla fuga dopo quanto è successo con la famiglia dei Levante. Accerchiato dai suoi fedelissimi e da un boss di Ponticelli in cerca fama e soldi, il figlio di Don Pietro vuole epurare a tutti i costi i suoi nemici per ristabilire l’ordine nella piazza dello spaccio. Causa forza maggiore scopre che Ciro (Marco D’Amore) è vivo e si è rifatto una vita in Lettonia. Genny lo raggiunge sperando di poter riavere al suo fianco il suo fedele braccio destro, ma l’Immortale non ha intenzione di scendere a patti con nessuno, e così, in quel di Napoli, si affilano le armi per una drammatica battaglia finale che prevede ancora spargimenti di sangue e patti scellerati.
Gomorra 5: Il male che viene “raccontato” attraverso il male stesso
Siamo consapevoli che non è una serie facile da digerire quella di Gomorra. È recitata in dialetto napoletano, è violenta, è dissipata, getta uno sguardo sulla malavita organizzata senza vinti né vincitori e, soprattutto, regala uno sguardo a una Napoli tetra, buia e pericolosa, lontano dalla sua grande bellezza e da quelle meraviglie che il mondo ha imparato ad apprezzare. Eppure, la serie piace proprio per questo. Perché è brutale, è accattivante, è melanconica, è intimistica e perché, per la prima volta, racconta il male della nostra società attraverso gli occhi del male stesso. E lo fa con un tratto schietto, sincero, che fa quasi paura, ma il bello di Gomorra è proprio questo. Non vuole essere una serie tv edulcorata in cui è facile immedesimarsi. È un qualcosa che va ben oltre il bene e il male.

Gomorra 5: Il libro cult di Saviano
Nella serie tv resta ben poco di quel grande romanzo che è stato scritto da Roberto Saviano e che è stato pubblicato nel 2006. Se il libro a cui la serie è ispirata racconta i vari volti della criminalità campana con i suoi usi e costumi, Gomorra 5 invece approfondisce alcune di quelle storie, portando in tv un affresco nazional-popolare a cui si unisce una storia che strizza l’occhio alle moderne fiction ma con uno sguardo rivolto alla grande tradizione americana. Il risultato finale è un prodotto unico nel suo genere che piace al pubblico generalista, ma che trova spazio anche in quel tipo di pubblico che è in cerca di qualcosa di diverso
Prima di Gomorra 5 c’è il film su L’Immortale
La nuova stagione è stata anticipata da un film al cinema, diretto da Marco D’Amore, e arrivato nelle sale cinematografiche nel dicembre del 2019. La pellicola intitolata L’Immortale racconta le origini di Ciro di Marzio in una storia di grande profondità, e crea un ponte tra piccolo e grande schermo. È nel film che si scopre come Ciro è sopravvissuto alla sparatoria e si conclude proprio nel momento in cui si incontra con Genny Savastano, un evento che chiude poi il primo episodio di Gomorra 5.