5 scrittori per una sindrome: nella ricorrenza della Giornata Mondiale dell’Asperger, ecco i nomi di penne del passato (soprattutto) e del presente che presentano questa forma di autismo e che hanno contribuito a rendere grande la letteratura.
La Giornata Mondiale della Sindrome di Asperger
Nella giornata dedicata si raccontano 5 scrittori caratterizzati dalla sindrome di Asperger. Ma perché è stato scelto il 18 febbraio? In questo giorno, nel 1906, nasce Hans Asperger, il pediatra austriaco impegnato per anni nella teorizzazione del modello comportamentale che prende il suo nome.
Il riconoscimento della sindrome avviene però tardi, negli anni Novanta del secolo scorso, a opera della ricercatrice britannica Lorna Wing. Di recente la sindrome è stata inclusa nello spettro autistico ed è oggetto di maggiore attenzione anche nella narrativa. Basti pensare a Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte di Mark Haddon, con protagonista un quindicenne Asperger, alle prese con un mistero.
Chi sono gli Asperger?
Chi presenta questa sindrome non ha dei ritardi cognitivi o linguistici. Solitamente, però, gli Aspie, come vengono chiamati, hanno difficoltà nella comunicazione e tendono a focalizzarsi su un solo argomento; di conseguenza ripeteno degli schemi comportamentali che risultano ossessivi. Gli Aspie manifestano anche difficoltà motorie e incongruenze a livello di espressione emozionale. Questo non toglie loro la possibilità di distinguersi o di essere protagonisti nella vita.
Susanna Tamaro
L’autrice del cult Va’ dove ti porta il cuore si è confessata in Il tuo sguardo illumina il mondo. In questo libro ha rivelato, con lo stile sincero che la caratterizza, di essere affetta da questa sindrome. Per lei la diagnosi è arrivata in tarda età, dopo un percorso pieno di ostacoli.
Scriverne è stata l’occasione di liberarsi dai brutti fantasmi del passato e, allo stesso tempo, di sensibilizzare i lettori sul tema. Qualcosa di cui parlare, senza pregiudizi.
James Joyce
Nel caso dell’autore di Ulisse, tra le opere che hanno contribuito a definire la letteratura del XX secolo, si tratta di una supposizione legata alla complessità della scrittura. Critici ed esperti rilevano nelle sue narrazioni un’esigenza di uscire dai margini della società per creare mondi paralleli tanto criptici quanto affascinanti.
Lo scrittore irlandese è passato alla storia anche per i tuoi atteggiamenti ribelli e anticonformisti, rispetto alla società dell’epoca, altro aspetto indicato come sintomatico dell’Asperger.
H.P. Lovecraft
Nel caso del maestro dell’horror, l’Asperger viene dedotto dai tratti salienti della sua personalità. Lovecraft aveva ossessioni ricorrenti e riti che ripeteva pedissequamente, associati a una sostanziale mancanza di empatia. Le sue opere sembrano rappresentare questi tratti, fermo restando la genialità che le caratterizzano e la tendenza ad andare oltre la realtà.
L’orrore può essere letto come una proiezioni di fantasmi non rielaborati emotivamente, espressi nelle narrazioni borderline in modo magistrale.
Lewis Carroll
Matematico dalla spiccata inventiva, scrittore e creatore di nonsense e acrostici, l’autore de Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio aveva diverse difficoltà comunicative associabili all’Asperger. Le balbuzie di cui era affetto peggioravano la sua condizione.
Come emerge dai suoi scritti, con i bambini riusciva a stabilire un contatto effettivo, come se Carroll trovasse la propria dimensione nel mondo dell’infanzia. E se l’Asperger fosse davvero la chiave dei suoi capolavori, ancora oggi oggetto di studi?
H.C. Andersen
Dalle autobiografie dell’autore danese emerge la tendenza all’estraniamento. In particolare Andersen inseguiva amori irreali, mai concretizzati. Da questo aspetto della personalità si è desunta la Sindrome di Asperger anche se, in questo caso, i confini sono labili. Di sicuro nelle fiabe sembra emergere una sorta di disagio verso la realtà e le sue convenzioni.
La prova sono personaggi come il brutto anatroccolo o la sirenetta, che hanno difficoltà a gestire il loro aspetto in rapporto alle richieste della società in cui vivono. E il tema dell’accettazione diventa centrale.
Penne Aspie geniali
L’Asperger non ha limitato le possibilità linguistiche degli scrittori che hanno dato un prezioso contributo alla narrativa. Forse proprio grazie alla sindrome hanno sviluppato modalità alternative di comunicazione, espresse attraverso stili e prassi capaci di innovare la scrittura. E di certo non sono geni incompresi!