Ogni 5 febbraio, dal 2007, si festeggia la Giornata mondiale della Nutella. L’idea di dedicare un giorno per celebrare la deliziosa crema a base di cacao e nocciole è stata di una blogger americana, Sara Rosso.

Nutella Day, per affrontare la stagione invernale con dolcezza
La Giornata mondiale della Nutella si unisce ad altre note celebrazioni di specialità culinarie. Il 30 gennaio è stata la volta del Croissant Day, e il 17 febbraio sarà il turno della Giornata nazionale della Zuppa inglese. In pieno inverno, lontano dalla fatidica e temuta “prova costume” – e non sarà certo un caso. Alle soglie della primavera ci si imbatte anche in un evento non da meno, quello ricorrente ogni 21 marzo, dedicato a un dolce al cucchiaio superlativo, sia in fatto di gusto che di calorie: il tiramisù.
Se pensi che un modo per festeggiare la Giornata mondiale della Nutella è quello di sperimentare ricette che la vedono protagonista – come ad esempio nel Nutellamisù – arriviamo all’apoteosi del piacere dolciario.
Piccola storia della Nutella, di necessità… bontà
La conosci da sempre, quasi che viene difficile pensare a “che mondo sarebbe senza”, per ricordare un azzeccato spot in voga qualche tempo fa. La nascita della Nutella avviene ad Alba, graziosa cittadina piemontese. Qui, nel 1942, in via Rattizzi, Pietro Ferrero aprì un laboratorio.

A causa della guerra, però, alcuni ingredienti, come il cacao, cominciarono a scarseggiare. Ferrero ebbe quindi l’idea di sfruttare un prodotto locale – tra l’altro in un momento in cui la dicitura “Km 0” non era ancora entrata nel lessico quotidiano – di cui il territorio era ricco: le nocciole.
Da questa intuizione nacque così l’antenato della Nutella: il Giandujot, un panetto di cioccolato gianduia da tagliare a fette e spalmare sul pane. Fu un successo. Il piccolo laboratorio si trasformò in una fabbrica vera e propria, e l’impresa artigiana lasciò il posto a una realtà industriale. L’ascesa dell’azienda Ferrero divenne inarrestabile.
Una ricetta segreta e unica
Il Giandujot lasciò spazio a diverse sperimentazioni. Arrivò la SuperCrema, ancora più facile da spalmare e, infine, nel 1964, il primo vasetto di Nutella. Nell’etichetta è possibile leggere gli ingredienti: zucchero, nocciole, cacao. Ma difficilmente una crema casalinga, anche se considerata più “sana” e senza il temuto olio di palma, sarà paragonabile al prodotto originale. Sarebbe come aprire il dizionario pensando che conoscere le parole basti a scrivere una bella storia: non è esattamente così, che funziona.

La Ferrero continua a utilizzare l’olio di palma nell’ottica di una filiera sostenibile, ritenendo che sia l’opzione migliore per ottenere la giusta consistenza della crema e in grado di non interferire con gli altri ingredienti. L’alternativa sarebbe quella di ricorrere al processo di idrogenazione, che produrrebbe acidi grassi trans, nocivi per la salute.
Il Nutella Day e i festeggiamenti social
Che celebrazione sarebbe, senza un hashtag dedicato? Il 5 febbraio è l’occasione per mostrare al mondo – nel caso ci si sentisse stranamente sottoesposti socialmente – ricette, foto, creazioni e ispirazioni made in Nutella. L’hashtag di riferimento è #worldnutelladay. In un momento storico in cui l’arte culinaria incute riverenza, ci si potrà sbizzarrire mostrando fette bianche cosparse di Nutella in accompagnamento a selfie con sorrisi macchiati di marrone e a smorfie ispirate al senso di colpa per il peccato di gola in corso. Tutto questo “fare l’amore con il sapore” – ma questa è un’altra storia – prima di buttarsi di prepotenza in palestra. In attesa della prossima abbuffata e della prossima celebrazione mondiale culinaria, il 26 febbraio, dedicata al pistacchio. Festeggiamenti light, visto che i pistacchi contengono solo 3-4 calorie per frutto. L’abbinata nutella/pistacchio, però, è da 30 e lode: come ne usciremo?