il 19 agosto 2023 si onora la Giornata Mondiale della Fotografia e, in particolare, i bei ricordi immortalati negli anni. La necessità di avere una giornata mondiale apposita è del fotografo Korske Ara, che 13 anni fa scelse proprio il giorno in cui, presso l’Accademia delle Scienze e delle Arti Visive di Parigi, François Arago presentava il papà della fotografia contemporanea, il dagherrotipo.

Dalle origini alla Giornata Mondiale della Fotografia
Le origini della parola fotografia sono greche, derivano dalle parole photos e graphia, ovvero luce e scrittura. La scrittura è qualcosa di permanente e, in questo caso, la luce è il suo inchiostro. Dunque, come le tavole antiche, anche la fotografia è qualcosa che nasce per perdurare nel tempo.
La fotografia è testimone di autenticità: ritrae qualcosa o qualcuno per quel che è. Dal dagherrotipo alla fotografia contemporanea, infatti, l’uomo ha sempre immagini nette e precise che ritraggono società e persone appartenenti ad altre epoche, potendo arrivare a ricostruire in maniera molto più semplice stili d’abbigliamento, per esempio, o confrontare luoghi che nel tempo sono mutati perché trasformati dal progresso e dall’utilità.
Come tutto, anche la fotografia si è evoluta nel tempo. Le camere oscure sono in gran parte sostituite dai personal computer, l’occhio del fotografo per cercare la luce perfetta è ormai collegato a dei set studiati meticolosamente e collegati a pc e programmi di fotoritocco.
In alcune occasioni, i filtri applicati alle foto minano la precedente promessa di autenticità, ma al contempo raccontano qualcos’altro che non è molto diverso: raccontano di una società che a volte ha difficoltà ad accettarsi per com’è in un singolo scatto e che, allora, fa le prove.

La Giornata Mondiale della Fotografia e le intelligenze artificiali
Non molto tempo fa, Boris Eldagsen truccava un concorso di fotografia per dimostrare il bisogno di un percorso diverso per quanto riguarda l’uso delle intelligenze artificiali applicate a questa arte. Eldagsen ha restituito un premio vinto e questo un po’ ha il sapore di una necessità, quella di tornare alle origini per recuperare un po’ del significato originale della fotografia.
Nella Giornata Mondiale della Fotografia, allora, si cerca di tornare indietro, a quella scrittura di luce che è autenticità e conservazione. Si stampano ricordi che si desidera tenere vicino al cuore e si commentano le foto di vecchi album, quando le polaroid non avevano ancora perso terreno contro gli smartphone e l’illusoria certezza di avere sempre tutto a portata di mano.