Il 23 Aprile si celebra la Giornata mondiale del libro. L’UNESCO ha istituito questa ricorrenza internazionale per promuovere la lettura e la pubblicazione dei libri. Nonché il copyright, ovvero la protezione del diritto d’autore. L’idea dietro a questa iniziativa nasce nel 1922 dalla volontà dello scrittore spagnolo Vicente Clavel Andrés per onorare Miguel de Cervantes. Ma è solo nel 1995 che la ricorrenza diventa internazionale.
La Giornata mondiale del libro e il copyright
La Giornata mondiale del libro celebra il concetto di copyright perché esso è lo strumento con cui uno scrittore fa valere i propri diritti sulle sue opere.
Il concetto di copyright nasce in Gran Bretagna nell’età moderna. Nel 1662 un atto del Parlamento regolamenta il tipo di materiale che può o non può essere stampato, delegando il compito di controllo ad una società privata. Un’altro atto, stavolta nel 1710, sposta la gestione del copyright dagli enti privati agli enti pubblici (il governo e i tribunali). Ma fin qui, ad esercitare diritti di stampa riconosciuti dalla legge sono ancora soltanto gli stampatori, i governi e i tribunali. Bisogna aspettare il 1814 perché la legge estenda i diritti di copyright agli autori.
È con il 1886 che la situazione finalmente cambia, e non solo in Gran Bretagna. La Convenzione di Berna riconosce agli autori la protezione legale delle loro opere letterarie e artistiche, anche al di fuori del paese di appartenenza. In questo modo, per esempio, un libro stampato in Italia non è più liberamente riproducibile in Francia od oltreoceano, né viceversa. La Convenzione di Berna coordina le singole legislazioni nazionali sorte fino a quel momento e supera le dispute internazionali sul diritto d’autore. Buona parte della legislazione internazionale sull’argomento si regge ancora oggi su di essa.
L’Italia e il diritto d’autore – Come funziona la legge nel belpaese
Diritto d’autore e copyright non sono sinonimi. Indicano infatti due concetti diversi, o meglio, due legislazioni diverse. Rispettivamente, quella italiana e quella anglofona. In Italia il diritto d’autore è regolato dalla legge 22 aprile 1941, n. 633. Questa legge riconosce all’autore due diritti di base: il diritto morale e il diritto patrimoniale.
Il diritto morale è strettamente intellettuale. È il diritto dell’autore a restare anonimo, a pubblicare o non pubblicare l’opera (e quindi rimanere inedito) e a ritirare le copie in commercio in casi particolari. È il diritto che gli riconosce la paternità dell’opera. Questo diritto può essere modificato, ma solo nel caso dei ghostwriter.
Il diritto patrimoniale, invece, è il diritto allo sfruttamento economico. In Italia resta valido entro 70 anni dalla morte dell’autore. Nel qual caso passa ai suoi eredi designati. Trascorsi i 70 anni, i diritti decadono e le opere pubblicate a nome dell’autore diventano di dominio pubblico.
Giornata mondiale del libro – Un evento e un luogo italiani
Promuovere la lettura serve a formare persone e cittadini consapevoli. Infatti i libri aiutano a comprendere meglio il mondo che ci circonda e ad approfondire le nostre conoscenze. Inoltre i libri permettono di entrare in contatto con sé stessi e con gli altri, sviluppando empatia e capacità di immedesimazione. Quindi è giusto che la Giornata modiale del libro promuova e ricordi il diritto d’autore. Perché questo è il solo strumento che garantisce la corretta gestione dei prodotti culturali a livello nazionale e internazionale. Infatti la crescita culturale è anche crescita sociale e pertanto va protetta.
Oltre alla Giornata mondiale del libro, vi ricordiamo un evento e un luogo italiani importanti per il vostro calendario letterario. Innanzitutto, dal 19 al 23 maggio ci sarà come sempre il Salone Internazionale del Libro di Torino. Sarà Nicola Lagioia a dirigere questa XXXIV edizione, dal titolo Cuori Selvaggi. Inoltre, nel 2022 la capitale mondiale del libro è la città italiana di Ivrea. Ne abbiamo discusso più approfonditamente qui.