Il 29 agosto incorre la Giornata Internazionale contro i test nucleari, atta alla sensibilizzazione nei confronti delle loro conseguenze sparse per tutto il globo. Un viaggio nella storia attraverso i disastri inevitabilmente firmati dal nucleare, sì, ma anche un’occasione di dibattito per una fonte di energia sempre più discussa.
Giornata internazionale contro i test nucleari, perché è importante parlarne
Il nucleare ha abituato a far parlare di sé in maniera negativa per tutto ciò che concerne le conseguenze devastanti di uno strumento in prova. Facendo il conto dal suo primo utilizzo a oggi, dei danni provocati, dei suoli inquinati e delle vite stroncate, è necessaria una Giornata Internazionale contro i test nucleari per non dimenticare quanto la corsa agli armamenti abbia potuto danneggiare le persone. Non il pianeta, non l’ambiente, non un equilibrio di potenze. Le persone.
In tal senso, l’Assemblea Generale per le Nazioni Unite, nel 1996, ha varato il Trattato per la messa al bando degli esperimenti nucleari, siano questi esplosivi o meno, e questo al fine di prevenire eventuali danni da radiazioni che il nucleare inevitabilmente diffonde.
Tuttavia, nonostante il Trattato sia ormai un dato di fatto e molte nazioni vi abbiano aderito, non è ancora un provvedimento totale. Infatti, alcune nazioni ancora sperimentano e, di fatto, costituiscono un pericolo.
Test nucleari: e se le nazioni non vogliono rinunciarvi? Che significa?
L’ultimo test nucleare è avvenuto in Corea del Nord nel 2016. Vedere un’altra nazione che avvia test nucleari può essere visto in tanti modi, tutti allarmanti.
Si tratta di una situazione sottile come una lastra di ghiaccio: le nazioni che non hanno aderito al trattato, inevitabilmente finiscono per rappresentare un pericolo, creano una situazione mondiale destinata a restare sempre ben tesa e in allerta.
Non si vive in un mondo in pace, e questo è chiaro già semplicemente guardando la situazione europea, la guerra tra Russia e Ucraina che tende il mondo come una corda, specialmente in virtù di tutti quei paesi che non solo non hanno firmato il trattato del 2016, ma neanche quello del 2020 per la Proibizione delle Armi Nucleari, siglato solo da 68 stati.
La Giornata Internazionale contro i test nucleari è un memento: finché esisterà, vorrà dire che il mondo ha ancora tanto da imparare.