Talvolta accade che qualcuno abbia una buona idea per un romanzo, una storia vera da raccontare, una vita così interessante da volerla mettere nero su bianco. Non sempre però questo qualcuno ha la capacità, la voglia o il tempo da dedicare al progetto. In questo caso può intervenire un ghostwriter.
Il ghostwriter è un professionista che fa la differenza per il successo di un libro
L’utilizzo di un ghostwriter, all’estero, è una procedura molto diffusa e consolidata. Sportivi, politici, personaggi famosi e persone comuni ne fanno uso senza considerarlo un problema. In Italia questo fenomeno sta prendendo piede da poco tempo.
Giulia De Lellis e André Agassi
Un caso eclatante dell’editoria italiana dello scorso anno ha portato alla ribalta la figura professionale del ghostwriter: La corna stanno bene su tutto. Ma io stavo meglio senza!, di Giulia De Lellis e Stella Pulpo (edizioni Mondadori). La prima, influencer e frequentatrice di talk show, ha raccontato la sua storia e la seconda l’ha scritta: il nome di entrambe trova spazio in copertina.
Anche nel nostro paese si inizia ad abbandonare l’idea che la scrittura su commissione sia un peccato capitale da nascondere, obliando il nome del ghostwriter. Si inizia finalmente a rivalutare quella che è in realtà un’enorme risorsa. Si pensi, ad esempio, al grande successo di Open, la storia di André Agassi raccontata da J. R. Moehringer, ghostwriter e giornalista insignito del Premio Pulitzer.

I ghostwriter famosi in Italia
Come è possibile diventare ghostwriter famoso se il proprio nome non viene palesato nelle pubblicazioni? In alcuni casi questi professionisti figurano come co-autori, ma molto più spesso si fanno conoscere come editor, offrendo anche il servizio di ghostwriting ma senza mai poter rivelare a quali libri di successo hanno reso questo determinante servizio.
Il passaparola diventa quindi indispensabile: al ghostwriter per farsi conoscere, e al committente per potersi affidare alle mani di un professionista competente.