George Orwell ha sempre usato la sua penna in difesa dei più deboli, gridando senza paura: «Il re è nudo!» Nel giugno del 1903, in India, nasce Eric Arthur Blair che tutti conosciamo con lo pseudonimo di George Orwell. Scrittore, giornalista, saggista, critico letterario, attivista politico e sociale che non si è mai risparmiato:
«Ogni riga di ogni lavoro serio che ho scritto dal 1936 a questa parte è stata scritta, direttamente o indirettamente, contro il totalitarismo e a favore del socialismo democratico, per come lo vedo io.» Perché scrivo, 1946, George Orwell
La vita di George Orwell
Il padre era un funzionario amministrativo dell’Impero britannico, il piccolo Eric trascorre l’infanzia in Inghilterra con le sorelle e la madre. Gli anni passati a scuola sono per lui molto infelici. Snobbato dai compagni perché meno abbiente, si sente solo e detesta le loro menti chiuse. Il saggio E tali, tali, erano le gioie del 1947 si ispira proprio a questa sua esperienza. Dopo gli anni passati a Eaton, Eric lascia gli studi e si arruola nella Polizia Imperiale in Birmania. Da questa esperienza nasce alcuni anni più tardi il suo romanzo: Giorni in Birmania,del 1934.
Nel 1927 torna a Londra con un’idea: vuole calarsi nei panni delle classi più povere, per poterne descrivere problemi e disagi. E lo fa davvero, vivendo per lunghi periodi nelle zone malfamate della città. Nel periodo che passa a Parigi affronta difficoltà economiche simili e da queste due esperienze scaturisce il suo libroSenza un soldo, a Parigi e Londra,del 1933.
Dopo aver partecipato attivamente alla guerra civile spagnola contro il dittatore Francisco Franco, scrive La Fattoria degli animali. George Orwell muore di tubercolosi nel 1950, poco dopo la pubblicazione del suo capolavoro: 1984.
Nineteen Eighty-Four
1984 è un romanzo distopico ambientato in un futuro dove regna un regime totalitario e tutto è controllato da Big Brother. I cittadini vivono sotto continua sorveglianza e non hanno potere decisionale su nessun aspetto della loro vita. Una serie di meccanismi perversi e alienanti garantiscono la stabilità del sistema e la totale remissività della popolazione.
È una critica spietata a questo tipo di regime che ha caratterizzato gli anni Trenta e Quaranta del XX secolo. Le conseguenze di tali sistemi, portate all’eccesso dall’autore, ci mostrano una società priva di valori e cultura, ridotta ad essere l’ombra di se stessa.
Le tematiche
Nei lavori di George Orwell è sempre presente uno studio critico della borghesia inglese e dei suoi valori. Le sue ricerche sulle condizioni di vita dei ceti meno abbienti, dei minatori, degli operai delle fabbriche e dei disoccupati sono raccolte nel suo libro La strada di Wigan Pier e hanno influenzato profondamente tutta la sua produzione letteraria.
La fattoria degli animali, il libro che lo ha reso celebre in tutto il mondo, viene aspramente criticato e censurato: quella che inizialmente sembra una favoletta si rivela una poco velata denuncia sociale. I diritti civili sono il vero motore della penna di Orwell, e lo portano a produrre capolavori ancora oggi incredibilmente attuali.
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I grandi scrittori sono punti di riferimento per le poetiche e le correnti letterarie. George Orwell ha avuto un ruolo dominante, non soltanto per le sue opere ma anche per la sua missione civile che ha portato avanti con grande umanità e orgoglio. Se ti affascinano le figure degli scrittori che hanno fatto la storia della letteratura, allora ti consigliamo di leggere anche il nostro omaggio a Milan Kundera.