Il 17 novembre è la giornata dedicata al gatto nero, il Gatto nero Day. Una festa istituita dall’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (AIDAA) per celebrare i gatti di questo affascinante colore ma che, spesso, vengono associati a credenze e superstizioni come quella del “ gatto nero porta sfortuna”.
Perché questi miti sono assolutamente da sfatare e perché invece è una fortuna possederne uno?
Il gatto nero, un felino leale e intelligente
Ogni animale possiede un suo carattere definito che si modifica in base all’ambiente in cui cresce. In generale si pensa ai gatti come animali schivi e poco socievoli ma, in realtà, esistono diverse tipologie di questi piccoli felini molto affabili all’uomo. Una di queste è sicuramente quella caratterizzata dal pelo nero. I gatti dal manto scuro si dimostrano leali e fedeli ai propri padroni. Animali molto intelligenti e dotati di una sensibilità evidente per chi li possiede. Sono gatti anche molto forti. È infatti scientificamente provato che hanno una minore propensione a contrarre malattie e, in Italia, il 10% dei gatti viventi è proprio di colore nero.
Gatto nero: perché porta sfortuna?
Partiamo con lo specificare che i gatti neri non hanno mai portato sfortuna e che queste tristi dicerie sul loro conto nascono nel periodo “buio” per definizione: il Medioevo. Questo momento storico noto per le imposizioni della Chiesa che, grazie al ricatto della fede, ha additato donne capaci di stregoneria e scienziati come eretici, non ha mancato di incentivare l’allarmismo nella popolazione agendo tramite la paura del demonio, che a quei tempi sembrava essere ovunque, arrivando a colpire anche i gatti neri, appunto.
Fu proprio Papa Gregorio IX che nel 1200 accusò le streghe di essere in grado di trasformarsi in gatti neri. Questi animali vennero considerati vere e proprie figure legate al demonio e fu proprio questo il pretesto per emanare una bolla in cui incentivava lo sterminio di questi felini.
Una spiegazione più razionale alla sfortuna portata dai gatti neri e sempre risalente al Medioevo si lega al mezzo di trasporto del tempo. Le persone utilizzavano le carrozze che, trainate dai cavalli nelle notti buie, si spaventavano alla vista degli occhi gialli caratteristici di questi animali, imbizzarrendosi. Fu così che si diffuse la credenza che se un gatto nero attraversa la strada è meglio cambiare percorso.
Un’altra curiosa associazione della sfortuna portata dai questi felini di colore nero riguarda i pirati. Nei porti e nei villaggi circostanti scattava un allarme quando veniva avvistato un gatto dal manto scuro perché erano i preferiti dai pirati che, al contrario, credevano portassero fortuna. Li portavano con loro sulle navi perché, oltre all’aspetto scaramantico, permetteva di tenere lontani eventuali roditori e quindi di conservare più a lungo le riserve di cibo e la salute di tutto l’equipaggio.
Quando il gatto nero porta fortuna
Il gatto nero, oltre ad avere un ottimo carattere è anche simbolo di fortuna per diverse culture e in diverse epoche. Se il Medioevo ha rovinato la sua reputazione per via delle le credenze istituite dalla Chiesa, nell’epoca precedente, quella romana, i gatti dal manto scuro avevano tutt’altra nomea.
Nell’antica Roma si credeva che i gatti neri portassero fortuna e la tradizione voleva che le ceneri dell’animale, una volta giunto alla fine dei suoi giorni, venissero cosparse sul raccolto come buon auspicio.
Anche nell’antico Egitto i felini ricoprivano un importante ruolo nella comunità. Venivano proprio adorati come divinità e non a caso, la Dea Bastet viene rappresentata come una donna con la testa di un gatto nero.
Infine anche nel mondo celtico c’era apprezzamento per questi felini. Si narra infatti che le ragazze in cerca di marito considerassero il gatto nero come simbolo di prosperità. Ancora oggi per i popoli anglosassoni avere un gatto nero o incontrarne uno per strada è sinonimo di buon auspicio.
Avere un gatto nero porta fortuna
Esiste già una giornata dedicata ai gatti, il 17 febbraio. Quindi perché dedicarne una esclusivamente al gatto nero?
La risposta è appunto nella superstizione che ancora oggi è presente nelle persone. I dati confermano che sono proprio i gatti neri a essere i meno adottati. Lo scopo quindi di questa giornata è proprio quello di sensibilizzare l’argomento. Queste piccole pantere porteranno davvero amore e di conseguenza fortuna nella tua casa. E se ciò ancora non ti convince, sappi che da una ricerca pubblicata su Plos One, rivista scientifica della Public Library of Science, è stato dimostrato che coccolare il tuo felino di casa dai 15 ai 40 minuti al giorno può diminuire notevolmente stress e ansia.
Buona festa del gatto nero a tutti quelli che hanno davvero la fortuna di averne uno!
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