Scrittore di romanzi che occupa le classifiche dei best seller dal 1978, quando uscì il suo libro La cruna dell’ago, Ken Follett ha pubblicato con egual successo romanzi storici, di spionaggio e di fantascienza.
Nel 2020 è stato pubblicato il suo ultimo libro dal titolo Fu sera e fu mattina (2020), prequel della fortunata trilogia scaturita dal successo de I pilastri della terra edito nel 1989 che ha venduto più di 14 milioni di copie. Seguìto a distanza di decenni dai due romanzi Mondo senza fine (2007) e La colonna di fuoco (2017), è ancora uno dei suoi libri più apprezzati. Si tratta di quattro volumi di lunghezza considerevole, fra le 800 e le 1000 pagine, motivo per cui il loro successo risulta maggiormente spettacolare.
La trilogia di Kingsbridge
Nei tre volumi che raccontano la storia della cittadina immaginaria di Kingsbridge, partendo dai fatti dall’anno 1123 troviamo personaggi intensi, trame intrecciate, giochi di potere, azioni spietate e riprovevoli ma perfettamente tollerate all’epoca. Un ritratto crudo e avvincente del Medioevo, un’epoca che ora definiamo buia ma che è stata la base su cui la nostra società si è evoluta. Il numero delle persone descritte e coinvolte nella storia è tale da rendere mirabile la capacità di descrivere ognuno di essi con dovizia di particolari e profondità emotiva. Avvincenti e sempre sorprendenti questi tre libri fanno della loro lunghezza un punto di forza, perché invogliano a leggere senza sosta e si arriva alla pagina finale quasi rallentando per poter continuare a vivere ancora per un po’ le loro avventure.
Fu sera e fu mattina, il prequel
Fu sera e fu mattina si propone come un prequel di tutto questo. L’aspettativa del lettore è di scoprire le radici delle famiglie che ci hanno appassionato e accompagnato attraverso una storia lunga alcuni secoli ma che non annoia nemmeno per un minuto. L’incipit dirompente ci trascina nella ferocia delle incursioni vichinghe, lasciandoci attoniti per la devastazione arrecata dalle razzie. Alla battaglia fa seguito un racconto disteso, costellato di eventi che non sono mai epocali, ma in qualche modo semplicemente calati in quella quotidianità che abbiamo imparato a riconoscere come normale per l’epoca. È necessario arrivare fin dopo pagina 500 per poter leggere un’apprezzabile ripresa della storia. Parallelamente i personaggi principali ben delineati sono pochi e danno l’impressione di essere ripescati a caso dagli altri tre libri. La storia d’amore che fa da sfondo alle vicende non riesce a sostenere da sola la struttura narrativa così debole rispetto alle precedenti a cui dovrebbe invece fare da solida base.
Un libro ben scritto, ma che manca dell’audacia che ha reso grandi i romanzi del Ken Follett.