Il Festival del Romance Italiano (FRI) si è appena concluso, ed è giusto tirare un le somme di quanto è successo all’Assago forum di Milano il 18 e il 19 marzo 2023.

Il Festival del Romance: l’elemento legante
Quel che fin da subito è apparsa evidente, è stata l’affluenza: orde di persone, prevalentemente donne, hanno affollato la Sala Gallery dell’Assago Forum di Milano. Il richiamo dei libri romance ha unito una comunità di lettori forti e giovani che, proprio in questi due giorni, ha stretto le mani a vecchie amicizie, incontrato autori e autrici che, magari, non vedeva da un po’.
Insomma, il clima al Festival del Romance era festoso, familiare, accogliente. E questo tanto dal punto di vista dell’organizzazione quanto da quello di autori e lettori. Quando ciò accade, è giusto dichiarare un punto a favore dell’organizzatrice, Lidia Ottelli, che ha concertato questi due giorni con Serena Famà e Kinetic Vibe.
I libri romance vengono vissuti in maniera diversa rispetto agli altri?
Se c’è una cosa che ha particolarmente colpito, del Festival del Romance, è stato vedere come i lettori di questo genere letterario (lettrici, per la maggior parte), si stringono compatti attorno ai loro autori (autrici, per la maggior parte).
C’è una partecipazione viscerale, viva e vera, al FRI, che parte proprio dal pubblico, in risposta a un’esigenza resa manifesta ormai più di tre anni fa. Chi partecipa al Festival del Romance non è molto diverso da chi, per esempio, omaggia le fiere del fumetto con un cosplay ben congegnato. Le lettrici di cuore ci mettono… il cuore, appunto. E così, oltre ai libri romance c’erano capelli coloratissimi, ovviamente rosa, giacche a tema, strass, dolci e sì, qualche abito della nuova tendenza regency.

Perché questo succede e con gli altri festival no? Hai mai visto qualcuno vestito da Sherlock al festival del giallo? O un autore thriller regalare ai lettori una piccola box preparatoria alla lettura? Sarebbe utile porsi questo tipo di domande, che forse trova in parte le sue risposte in generi letterari che si prendono un po’ troppo sul serio, talvolta.
I libri romance sono quelli più votati all’autoironia. La lotta per l’amore è sì struggente, ma ciò non toglie che può donare a chi legge anche tanti sorrisi, come insegnano i buoni chick-lit.
Case editrici e autori self
L’affluenza al Festival del Romance Italiano è stata tale che le file per fare una foto insieme all’autore o autrice di preferenza comprendevano numeri altissimi. Non si sottolineerà mai abbastanza quanto fosse gremita la Sala Gallery dell’Assago Forum. Proprio per questo, però, è necessario interpretare ciò che si è visto: al Festival protagonista è il rapporto tra autori e pubblico, non lo stand di appartenenza.
Gli stand dei grandi marchi non erano pieni, al contrario le autrici (un po’ self, un po’ legate al grande editore) erano prese quasi letteralmente d’assalto. In quest’ottica non stupisce che anche chi ha interamente pubblicato da sé i propri libri romance abbia potuto trovare, al FRI, un’occasione per cementare di più e meglio la relazione con il proprio pubblico.

L’autore self, al Festival del Romanca, brilla davvero. Libero di allestire a proprio modo lo stand a disposizione, si dà e si dedica ai propri lettori mostrando professionalità e riconoscenza. Accoglie e gioca, in due giorni, una performance fondamentale per l’anno a venire. Facile dire che il FRI sia il paradiso di qualsiasi tipo di self, perché tra le penne presenti è evidente, ormai, che non c’è spazio per chi si improvvisa, per chi scrive senza editor, impaginatore, grafico.
Al Festival del Romance è proprio bello vedere come i libri prodotti in autonomia siano ben curati a livello editoriale. Come, davvero, pubblicare o meno con un editore stia diventando sempre più una scelta ponderata e non l’unica soluzione per un lavoro ben fatto.
Il Festival del Romance è stato anche un’occasione di visibilità per i professionisti dell’editoria. Studi di grafica ed editor sono nel posto giusto, al FRI, per proporre i loro servizi. E come i professionisti, vengono sempre accolti.
I libri romance come veicoli di relazione
Sembrerà scontato dirlo, visto il genere letterario, ma i libri romance sono davvero veicoli di relazione, se hanno permesso la creazione di un evento come il FRI che, in potenza, ha ancora tantissimo da dare, e che può farlo serenamente potendo contare sull’appoggio di chi ama leggere e scrivere d’amore.