Un nuovo anno è iniziato e un altro è arrivato al suo termine. Come sempre quando si arriva a Capodanno, si tende a fare un resoconto degli obiettivi e dei traguardi raggiunti, e i lettori non sono certo esenti da quest’abitudine.
Alcuni fanno la conta di quanti libri hanno letto, di quanti ancora sono sul comodino, mentre il mercato editoriale si domanda quale è stato il libro più venduto del 2022.

Il primo premio va al Fabbricante di lacrime di Erin Doom, pubblicato in prima battuta in self ed edito poi da Magazzini Salani nel maggio del 2021.
Fabbricante di lacrime, tra Wattpad e Tiktok
Si è già visto come l’utilizzo dei social media può avere un’influenza più o meno positiva sulle vendite dei libri. Da quando la letteratura è approdata su Tiktok e social media analoghi il mondo dell’editoria è cambiato, secondo alcuni in meglio, secondo altri in peggio. D’altra parte, è sempre questione di punti di vista. Quello che è impossibile negare è il potere che i lettori e i social media detengono oggi, sgretolando l’egemonia delle case editrici.
Fabbricante di lacrime, di Erin Doom, nasce infatti su Wattpad, piattaforma dedicata alla scrittura a episodi di storie di qualunque genere. Magazzini Salani ha capito subito che il libro, curato e limato, poteva diventare un best seller, e così è stato.
Forse sarebbe andata così anche senza social, ma grazie alle condivisioni dei lettori sul web – attraverso citazioni e stralci di storia – Fabbricante di lacrime è diventato il primo fenomeno italiano di Tiktok.

Per cinque settimane il romanzo ha dominato la classifica dei libri più venduti agli inizi del 2022 e, dopo 82 settimane, ancora appariva tra i primi posti della classifica. Non è una sorpresa, quindi, che sia il libro più venduto del 2022.
Fabbricante di lacrime, la trama
Al Grave avevamo tante storie.
Racconti sussurrati, favole della buona notte… Leggende in punta di labbra, al chiarore di una candela. La più conosciuta era quella del fabbricante di lacrime.
Narrava di un luogo lontano, remoto…
Un mondo dove nessuno era capace di piangere, e le persone vivevano di anime vuote, spoglie di emozioni. Ma nascosto a tutti, nella sua immensa solitudine, c’era un omino vestito di ombre. Un artigiano solitario, pallido e ricurvo, che dai suoi occhi chiari come il vetro era capace di confezionare lacrime di cristallo.
Inizia così Fabbricante di lacrime, il libro più venduto del 2022. Con una favola che aleggia al Grave, l’orfanotrofio dal nome cupo che ospita Nica e Rigel, i protagonisti della storia. Entrambi con un nome particolare e una vita ancora più complicata.
Ormai adolescenti, i due vengono adottati dalla stessa famiglia, ritrovandosi dopo anni di orfanotrofio a vivere sotto lo stesso tetto, ma questa volta legalmente come fratellastri. Eppure, la convivenza non è affatto semplice. Se Nica è piena di gentilezza e amore per il prossimo, desiderosa di compiacere i nuovi genitori adottivi, Rigel è fatto di spigoli e umore cupo, introverso e a volte irascibile. Tra i due non sembra esserci alcuna possibilità di legame, troppo diversi per coesistere nella stessa abitazione.
Eppure, con il passare del tempo e degli eventi – che non narriamo, per evitare spoiler! – qualcosa cambia, e Nica e Rigel finiscono per avvicinarsi sempre di più, mentre dal loro passato all’orfanotrofio emergono segreti e traumi mai sepolti per davvero.
La recensione di Fabbricante di lacrime
Inserito nella categoria dei romanzi young adult, Fabbricante di lacrime è stato definito da alcuni anche come un romanzo di formazione. Questo perché percorre la vita di Nica e Rigel nel loro momento più delicato, l’adolescenza, portandoli verso l’età adulta.
Va detto che il libro più venduto del 2022 è un prodotto ben strutturato, piacevole da leggere, soprattutto se si pensa al target a cui è diretto, ma che avrebbe potuto dare molto di più.
L’intreccio sentimentale, chiaro fin dal principio, non è nulla di nuovo, e va bene così. C’è un motivo, in fondo, se l’idea della ragazza buona che si innamora del ragazzo affascinante e cupo colpisce sempre e non passa mai di moda, e non vi è nulla di male in questo. Si potrebbe dire che la combo dei due caratteri, unita all’ambientazione che li vede sotto lo stesso tetto – entrambi orfani, oltretutto – non è affatto originale, ma un libro non necessita per forza di originalità per essere letto con piacere.

La storia di Nica e Rigel coinvolge e cattura chi legge, oscillando tra momenti di puro sentimento ad altri più fisici, fatti di prime esperienze e di tutti i dubbi che emergono nell’adolescenza. È lodevole e interessante notare come l’autrice abbia inserito, all’interno di una storia d’amore, un lato più thriller e investigativo, che rende il romanzo più corposo.
Le scene sono scandite in modo da condurre chi legge a scoprire sempre di più sui due protagonisti e sul loro passato, e su ciò che si cela dietro i loro comportamenti, senza scadere in una mera sequela di informazioni ma disseminando briciole di pane.
Purtroppo i punti dolenti del romanzo sono proprio i protagonisti (che non sono mai facili da scrivere), soprattutto Nica, che è anche la voce narrante. Nica è, infatti, troppo buona, al punto da risultare poco credibile.
Ero riuscita a liberare una vespa intrappolata nella tela di un ragno, qualche giorno prima; avevo fatto attenzione a non rompere la maglia finissima, ma non ero stata abbastanza rapida e lei mi aveva punto. […] Sentivo una strana empatia con tutto ciò che era piccolo e incompreso. L’istinto di proteggere ogni tipo di creatura era nato quando ero bambina e non se ne era più andato. Aveva plasmato il mio piccolo e strano mondo con colori tutti miei, che mi facevano sentire libera, viva e leggera.
Essere buoni e gentili è lodevole, ma Nica risulta spesso eccessiva, al punto da rischiare la propria vita per chiocciole e piccole creature. Questa sua caratteristica, fin troppo enfatizzata, è la debolezza principale del personaggio, che non spicca mai davvero il volo, restando bidimensionale.
Rigel, al contrario, possiede di certo maggiori sfumature, ma il lettore non vede mai il suo punto di vista. Un peccato, perché sarebbe potuto essere interessante, per quanto anche lui non manchi di difetti. Costruito apposta per affascinare, si tende a dimenticare che Rigel è comunque un adolescente quando, il più delle volte, appare fin troppo adulto, troppo bello, troppo intelligente, troppo tutto.

Un altro punto dolente è lo stile. Erin Doom scrive in modo fluido, piacevole, ma a volte troppo enfatico, aggrappandosi a metafore ricercate volte, di norma, a sottolineare la bellezza di Rigel.
Rigel ustionava gli sguardi, catturava l’attenzione come lo scheletro di una casa in fiamme o la carcassa di un’automobile distrutta sul ciglio della strada. Era crudelmente bello, e più cercavi di non guardarlo più quel fascino tortuoso ti si incastrava dietro agli occhi. Si infilava sotto la pelle, si allargava come una macchia fin dentro la carne.
Questo lui era: maliardo, solitario, insidioso.
Un incubo vestito dei tuoi sogni più nascosti.
Che Rigel sia bello e ammaliatore viene ripetuto molte, troppe volte, al punto che si rischia di esserne infastiditi. Le parole utilizzate dall’autrice, di volta in volta, rischiano di scadere nel classico il troppo stroppia.
C’è da dire, però, che Erin Doom è, appunto, giovane. Di lei si sa poco, giusto il suo pseudonimo e che ha meno di trent’anni, ma del potenziale c’è. Le caratteristiche più deboli di questo romanzo sono le stesse attraverso cui passano la maggior parte degli autori e delle autrici alle prime armi. Caratteristiche che possono quindi essere limate, aiutando Erin Doom, che ha già pubblicato il suo secondo romanzo, Nel modo in cui cade la neve, a raggiungere una scrittura più matura e completa.
Fabbricante di lacrime è all’altezza del titolo che gli è stato attribuito, in qualità di libro più venduto del 2022?
Questo è soggettivo.
Quel che è certo è che, pur con evidenti difetti, il romanzo ha raggiunto un successo strepitoso, al punto che la Colorado Film ne ha acquistato i diritti per farne un film le cui riprese inizieranno nel 2023.
Non ci resta che augurare a Erin Doom un brillante futuro, e vedere quale sarà invece il libro più venduto del 2023!
Francesca Pantieri