È risaputo ormai da tempo che in Italia la lettura non è proprio l’attività più quotata da svolgere nel tempo libero; molte persone, inoltre, anche quando leggono, preferiscono farlo su dispositivi elettronici, come e-book reader, tablet o smartphone: più comodi da trasportare e meno pesanti. Un vero colpo al cuore per gli amanti della carta e delle copertine rigide!
Eppure, negli ultimi anni qualcosa è cambiato. Complici i social, il libro è diventato un oggetto di lusso, da esporre nella sua edizione limitata o da analizzare alla ricerca di dettagli nella copertina e nell’impaginazione.
Tra questi dettagli, ce n’è uno che, nato nei tempi antichi, non è mai davvero scomparso: stiamo parlando dell’ex libris.
Storia dell’ex libris
Il termine “ex libris” deriva dal latino e significa, letteralmente, “dai libri di”. Ex libris è, infatti, un timbro, un contrassegno, un simbolo che viene posto sul frontespizio – oppure sulla copertina – del libro e che testimonia la sua appartenenza a un proprietario, a una determinata famiglia, o a una biblioteca.
Insomma, un modo come un altro per assicurarsi che nessuno cerchi di spacciare un libro dato in prestito come proprio, dato che il nome del vero proprietario è messo in mostra nero su bianco.
Il primo ex libris risale addirittura al 1400 e le sue origini derivano dalla Germania; ben presto l’ex libris divenne una consuetudine ma, soprattutto, una forma d’arte: i timbri, infatti, cambiano a seconda del periodo storico-culturale a cui appartengono e anche in base al committente.
Tra i committenti, giusto per fare qualche nome, figurano per esempio Goethe e D’Annunzio, mentre tra gli artisti possiamo trovare personalità del calibro di Klimt ed Escher!
Va da sé che avere un ex libris non era cosa da tutti e difatti questa pratica è sempre stata associata all’araldica e alla classe benestante, che aveva, com’è ovvio che sia, i mezzi per possedere una propria biblioteca e apporvi un marchio al di sopra.
Alcuni esempi di ex libris
Che cosa raffigurava, almeno in passato, un ex libris?
Di tutto e di più. Il tema più gettonato è sempre stato quello dei libri e della lettura, ma si trovavano impressi anche diversi animali, in particolar modo il gufo, associato da sempre alla saggezza e alla sapienza. Con l’avvicinarsi del 1900 il taglio dell’ex libris cambiò, ispirandosi maggiormente all’Art Nouveau, rappresentando a volte amanti, cavalieri, e qualunque cosa il committente richiedesse. Il limite, in fondo, era quello della fantasia.
Ma se apporre un ex libris era un vanto, un segno per ricordare a tutti che si possedevano libri personali, perché negli ultimi decenni se ne è sentito parlare così poco?
Il declino dell’ex libris
Un tempo, soprattutto durante il Rinascimento, l’arte era tenuta in grande considerazione, tanto che avere in casa quadri, libri e biblioteche era un segno di benessere; con l’arrivo dell’industrializzazione e in particolare delle Guerre Mondiali, questo è cambiato. Il tempo dell’arte stava finendo, a favore di quello del consumismo, dell’industria e del guadagno: per le aziende era necessario accaparrarsi più soldi possibili ma spenderne sempre meno.
Questo portò alla grande commercializzazione del libro, a stampare centinaia di copie risparmiando però sulla carta e la qualità dell’oggetto materiale. L’Ex Libris divenne qualcosa di superfluo.
Il ritorno di fiamma
Ma, come avviene sempre, quando la massa va in una direzione, c’è sempre chi vi si oppone e per risposta prende la strada del tutto opposta. Così, più i lettori digitali sostituiscono la carta, più gli appassionati del libro in quanto oggetto fisico trovano nuovi – e vecchi – metodi per renderlo di nuovo un bene appetibile: basti pensare a tutti gli account sui social media che condividono la loro passione per la lettura, alle copertine sempre più pregiate, ai segnalibri disegnati ad hoc e, addirittura, ad alcune candele profumate che a volte portano il nome di un determinato personaggio.
E cosa rende un libro più personalizzato e speciale di un ex libris?
Pensate al vostro libro preferito: non vorreste vedere un segno, nero su bianco, che testimonia che appartiene a voi, solo ed esclusivamente a voi?
Francesca Pantieri