Era ora è la commedia italiana più vista su Netflix. Il film ha due protagonisti: Dante (Edoardo Leo) e Alice (Barbara Ronchi). Una coppia la cui vita scorre veloce, nella sua normalità. Il tempo di sbattere le ciglia e i due trovano l’amore. La coppia però diventa presto schiava dell’abitudine, degli orari imposti, della routine che fa rima con famiglia e con casa.
Carriera e famiglia, i due capisaldi di Era ora
All’inizio Era ora è una commedia delle più semplici, anche un po’ banale. L’incontro tra Dante e Alice avviene tramite un innocente equivoco, un bacio sbagliato che si trasforma presto in simpatia reciproca e interesse.
Tutto sembra andare per il verso giusto, in Era ora, ma… c’è un ma. Quando la strada è già decisa e il percorso all’orizzonte appare troppo nitido per affascinare ancora, Dante comincia a dare segni di cedimento. La crisi si insinua nella coppia come un fantasma, impercettibile, appena sussurrata. E infatti, la rottura tra i due fidanzati avviene senza un trauma preciso. Semplicemente, Dante si perde nella sua stessa vita. Non riesce a tenere il passo con ciò che gli accade, poiché le cose non gli succedono, ma succedono alla persona che qualcuno ha deciso lui debba essere. È la vita del lavoratore indefesso, che va a rotoli, non quella dell’uomo Dante.
Le due figure si sovrappongono creando una situazione talmente irreale da essere plausibile. L’impossibilità di gestire con equilibrio vita personale e lavoro porta Dante a intrappolarsi in un loop temporale. Un escamotage che serve a raccontare gli improvvisi lampi di lucidità in cui Dante prende consapevolezza di ciò che gli accade, il giorno del suo compleanno, mentre è troppo impegnato per vivere.
I significati di Era ora
Oltre al significato basilare, più scontato e intuitivo, seguito dal monito “bisogna dare la giusta importanza a ogni aspetto della vita, senza trascurare gli affetti e simili“, Era ora conserva anche un significato più sommerso.
Emerge la difficoltà di scegliere davvero chi essere, cosa fare, chi frequentare, chi sposare. Tutte le possibilità appaiono per come sono: flebili, suscettibili di influenze da ogni vento. Il tema predominante in Era ora è quello del tempo – e non poteva essere altrimenti, in un film in cui il protagonista si risveglia dal torpore solo una volta all’anno – ma si accompagna ad altri micro temi facili da scorgere.
Un dramedy più commedia che drama
Era ora è un film scorrevole, da vedere dopo una giornata impegnativa, quando non si ha l’attenzione di concentrarsi su una serie come You e quando ci si comincia a domandare se vale la pena investire l’80% del proprio tempo nel lavoro. Considerato che c’è chi – grazie e per colpa dello smartphone tuttofare – si porta il lavoro a casa, il pubblico è molto vasto. Il successo del film conferma l’interesse per i temi trattati, elementari ma non per questo banali.
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