Letto al contrario, il suo nome diventa “Alone”: in inglese, “sola”. E in un certo senso un po’ sola lo è, questa ragazza piuttosto diversa dalle sue coetanee, che incontriamo sulle pagine di Enola Holmes fumetto. Vediamo dunque le caratteristiche e l’origine del personaggio.
Prima di Enola Holmes fumetto…
…c’era Enola Holmes libro. Anzi, più di un libro: si tratta infatti di una serie di romanzi scritti da Nancy Springer. La prolifica autrice statunitense, specializzata in narrativa per ragazzi e YA, ha creato nel 2006 l’intraprendente sorella minore di Sherlock Holmes e le ha dedicato sei avventure. Una settima è stata pubblicata appena un mese fa, a più di dieci anni dalla conclusione dell’esalogia originale. Forse anche sulla scia del successo del film Enola Holmes prodotto da Netflix e interpretato da Millie Bobby Brown.
Non avrei mai, mai più voluto fare così tante ricerche, grazie, molto gentile ma basta così. Niente più romanzi storici per me. Ma ogni mese o giù di lì, accidenti, forse anche ogni settimana, mi imbattevo per caso in qualche delizioso dettaglio sull’epoca vittoriana che prima non avevo proprio notato. Chi lo sapeva che Florence Nightingale […] avesse dozzine di gatti persiani bianchi e gialli? O che la vita delle donne vittoriane dell’alta borghesia includesse un’importante gerarchia di guanti, classificati in base al numero di bottoni? […] Ho proprio sentito il bisogno di immergermi ancora una volta nel mondo di Enola Holmes.
Nancy Springer, da un’intervista a The Nerd Daily
La serie a fumetti
Il successo del film targato Netflix ha dunque riacceso i riflettori su Enola Holmes, e non solo per l’uscita del settimo romanzo. DeA Planeta ha infatti iniziato a pubblicare in Italia la versione a fumetti del personaggio, scritta e disegnata da Serena Blasco. La collana ha iniziato a uscire nel 2003 in Francia per le Éditions Jungle e fa parte del marchio Le Club Jungle, dedicato a un target di ragazzine. Della serie originale sono usciti sei numeri, quelli pubblicato in italiano per ora sono due.
Si tratta di una trasposizione per un pubblico più giovane rispetto ai romanzi originali e al film, ma fedele all’approccio dell’empowerment femminile. Con una protagonista spigliata ed estroversa, vista quasi con sospetto dalla società del suo tempo, che è abituata a un modello di ragazza e di donna meno vistoso e indipendente. Un po’ come Belle nel film disneyano Beauty and the Beast: la sceneggiatrice Linda Woolverton aveva più volte sottolineato come, in certi contesti, una donna sicura di sé risulti eccentrica agli occhi dei più. Se Enola Holmes fumetto continuerà a essere sulla cresta dell’onda, sarà dunque un bene, visto che propone un role model come questo. Considerato che Netflix lavora molto su questo genere di trasposizioni e ha già messo in cantiere la produzione di un secondo film, le probabilità sono alte.