A marzo si sente nell’aria il profumo della bella stagione. La primavera sta arrivando e, con lei, anche l’amore. Per molti lettori e lettrici questo connubio ben collaudato è sinonimo di altro, un appuntamento divenuto ormai imperdibile e sempre più di pregio: il Festival del Romance Italiano (FRI).

Il Festivalsi terrà ad Assago il 18 e 19 marzo 2023, dalle 10 alle 17.30. La Sala Gallery del Mediolanum Forum sarà gremita di autori e autrici, indipendenti o legati a un marchio editoriale, tutti accomunati da un’unica, grande passione: le storie d’amore. Quelle che animano la vita e la rendono più bella, che esplorano il sentimento in ogni centimetro di profondità.
Alla guida di questa magia c’è Lidia Ottelli, già intervistata da Other Souls, in collaborazione con Serena Famà e l’associazione Kinetic Vibe.
Perché il FRI è un appuntamento così atteso?
La crescita del FRI conferma in maniera assoluta il ruolo di colonna portante che il genere romance ha assunto all’interno del mercato editoriale italiano. Parlano i numeri, parla il grande fermento che agita i social quando l’argomento è il Festival del Romance.
Per comprendere fino in fondo il successo del FRI, però, è necessario chiedersi con quali risposte sia cucita la sua bandiera. Sicuramente, la prima è quella di porre in risalto un genere letterario considerato, nonostante la sua leadership, di serie B. A seguire, l’enorme rilevanza che la curatrice del Festival dà al rigoglioso mondo del selfpublishing.
Il FRI crea una comunità
Il romance governa sconfinati gruppi Facebook, il Bookstagram e il Booktok. Eppure, gli appuntamenti dedicati ai libri e ai lettori romantici sono sempre troppo pochi, per non dire nessuno. Dunque, il FRI risponde in primo luogo all’esigenza di essere un punto di ritrovo, un appuntamento fisso che riunisca persone animate dalla stessa passione, proprio come succede ai festival di letteratura gialla o noir.
Quando si parla di libri e di generi letterari, il lettore è sempre il punto di partenza: la nicchia vuol dire comunità, appartenenza, un focolare di idee dove orecchie attente possono carpire i desideri dei consumatori più accaniti.

Il ruolo del selfpublishing all’interno del FRI
In altri Paesi un autore self non ha niente da invidiare a un collega che affida il suo testo a un marchio editoriale. In Italia, però, la differenza tra chi decide di essere imprenditore di se stesso e chi affida il suo testo a una casa editrice è ancora molto marcata. C’è, nei riguardi del self, una sorta di diffidenza: ciò è evidente in tutti i ritrovi più importanti del mondo editoriale. Quanti autori self in campo? Sempre troppo pochi o, anche qui, nessuno.
Il FRI dà voce a questa mancanza, e fa di più: le dà spazio. Tante le case editrici che prendono parte all’evento, ma tantissimi anche gli autori e le autrici self che si autorappresentano e che sono capaci di fare, della propria persona, un marchio.
Ecco, questo marchio ha un’opportunità di farsi conoscere e brillare proprio al Festival del Romance Italiano, che dà valore a ogni voce presente al suo concerto. Un’impresa non da poco, un’occasione preziosa per consolidare il rapporto sempre più diretto tra autori e lettori, elemento che per chi pubblica in self è fondamentale.

Il FRI, una potente sinergia
Organizzare un evento è un po’ come saper cucinare: mettendo insieme i giusti ingredienti si crea un’indimenticabile esperienza del gusto. Così, creando un ambiente sinergico che raccolga i bisogni dei lettori, mettendoli in contatto non soltanto con i nomi più importanti della letteratura romance contemporanea ma anche con novità in attesa del terreno giusto su cui fiorire, ecco che viene a crearsi un’occasione imperdibile per fare della buona editoria.
Il FRI non è soltanto un porto sicuro per chi crede nell’amore, è un punto di contatto reale per chi ama i libri che insegnano ad amare. Un appuntamento da non perdere, a cui potrai partecipare comprando subito il tuo biglietto.