Esiste ancora chi demonizza i social network, evidenziandone il lato oscuro. Che certamente esiste, come in tutte le cose. Tuttavia, è impensabile ritenere di poter fare a meno di questi potentissimi strumenti. Cultura e social, quale correlazione? Hanno rivoluzionato le relazioni sociali, l’economia, la cultura e persino il nsotro modo di pensare. Aprendoci a nuove prospettive e opportunità. Sarebbe come fare un salto indietro nella storia, rinnegandone il progresso e l’evoluzione. Un’idea più fantascientifica di qualunque distopia. Eppure, per non perdersi nel World Wide Web e farne un uso virtuoso: occorre informarsi con responsabilità.
Cultura e social, cosa significa informarsi con responsabilità?
Vuol dire saper utilizzare gli strumenti digitali che abbiamo a disposizione in modo consapevole. Ovvero, dobbiamo capire cosa sono e comprenderne il potenziale, le funzionalità, l’utilizzo. E avere chiari i rischi che possono derivare da un uso incauto, improprio e scorretto dei new media. Ed è inoltre fondamentale chiedersi: a quale scopo e per raggiungere quali obiettivi mi avvalgo dei social media? Perché sceglierne uno piuttosto che un altro?
Cosa sono i social?
I social media sono moderni strumenti di informazione e di interazione fra gli utenti. Per pubblicare e condividere contenuti: testi, audio, foto, video. Per informarsi e informare. E per creare o estendere reti di contatti fra persone, aziende, enti, associazioni, ecc.
Sono figli dell’era del Web 2. Ovvero l’evoluzione del World Wide Web. Resa possibile dalle innovazioni tecnologiche e dall’introduzione di nuovi strumenti di comunicazione. Come ad esempio i tablet e gli smartphone di ultima generazione.
I principali e più famosi social network sono: Facebook, Youtube, Instagram, Twitter, Linkedin. Poi ci sono molti altri social media come: Twich, Tik Tok, Pinterest, Tumblr e molti altri. Inoltre, sono considerati ambienti sociali anche le piattaforme di messaggistica istantanea (instant messagging). Come WhatsApp, Messenger, Telegram.
Come hanno trasformato la comunicazione, tra cultura e social?
I new media, come blog, piattaforme online e social network hanno modificato le modalità di comunicazione tra gli utenti. Rendendo possibile l’avvento di una comunicazione many to many., da “molti a molti”. Ovvero una modalità circolare, pluridirezionale e interattiva di comunicazione. Che consente di veicolare messaggi dettagliati, con una grande ricchezza di informazioni. Come della comunicazione one to one. Tuttavia estesa a un numero potenzialmente infinito di utenti.
L’avvento del web 1, cioè l’invenzione di Internet (siti web, motori di ricerca, mail…) di per sé non era sufficiente a offrire un vero e proprio interscambio. Come per i mass media tradizionali, la modalità comunicativa continuava a essere quella one to many. Ovvero da uno a molti, perciò poco dettagliata e meno ricca di informazioni.
Il potere dei social sulla nostra cultura
Quella new media è una modalità potentissima di comunicare e di fare informazione. Basata non solo sulla diffusione bensì sull’interazione, sullo scambio. E dunque improntata sulla sollecitazione e lo sviluppo del pensiero critico, delle abilità relazionali e comunicative, dell‘empatia e abilità di negoziazione. Per generare una maggiore ricchezza e crescita dal punto di vista culturale. Ma solo se “maneggiati” con responsabilità. Per evitare un effetto boomerang.
Sono strumenti molto potenti che hanno completamente trasformato la nostra cultura. Impattando sull’economia, sulla vita professionale, sociale, privata ed emotiva. E persino sul funzionamento dei nostri processi cognitivi. Ovvero attenzione, percezione, memoria, ragionamento, pensiero, intelligenza, ecc.
Non perdere di vista l’obiettivo
I social media hanno la capacità di facilitare le interazioni in ogni ambito della vita. E quindi di generare maggiore sviluppo, da ogni punto di vista. Sia in termini economici che umani. Abbattendo spesso barriere, costi, sprechi inutili di tempo, risorse ed energie. Ampliando il bagaglio di conoscenze di ciascuno. Favorendo l’incontro tra culture, stili di vita e punti di vista diversi.
Tuttavia, è fondamentale che ciascuno sia consapevole di tali risorse e scopi con cui i media possono essere usati. Ovvero per migliorare la qualità della vita, potenziare sé stessi e gli altri. E ottenere un grado maggiore di benessere. Raggiungendo di volta in volta i propri obiettivi. Purché essi non vengano persi di vista. Perdendo invece tempo (e magari sé stessi) nel marasma della rete.
Soprattutto i più giovani vanno educati sugli enormi vantaggi e opportunità che possono derivare dai social. Purché utilizzati in modo responsabile. Occorre perciò informare e informarsi sui rischi che possono derivare da un utilizzo dei social non consapevole.
Quali sono i rischi derivanti da un uso non responsabile dei social?
Un rischio è quello del furto di identità. Le informazioni personali che vengono caricate su una piattaforma social possono essere rubate per creare un finto profilo su un altro social network. Usando foto e dati anagrafici, la persona che hakera il profilo potrà eseguire truffe a danni di terzi o commettere altri crimini.
L’attività attraverso la quale si può procedere al furto dell’identità digitale è il phishing. Co cui un soggetto cerca di appropriarsi di informazioni quali: numeri di carte di credito, informazioni relative ad account, password o altre informazioni di natura personale. Convincendo l’utente a fornirle mediante falsi pretesti. Come ad esempio l’invio di posta che sembra provenire da siti web noti o fidati. Come il sito della propria banca o della società di emissione della carta di credito.
Un altro aspetto che può essere molto problematico è quello della dipendenza da social. Questi sintomi sono molto simili a quelli tipici dell’abuso di sostanze stupefacenti, come mal di testa, tachicardia, confusione, perdita di memoria. Inoltre, un’improvvisa riduzione dell’uso dei social può portare a problemi di astinenza, chiamata in questo caso nomofobia o sindrome da disconnessione. Che si manifesta con momenti di ansia e panico.
Quanto sono pericolosi?
Se usati per conoscere nuove persone i social possono arrivare addirittura a essere molto pericolosi. Quando ad esempio alcuni incontri al buio si trasformano in aggressioni fisiche o violenze psicologiche. O nel caso delle cosiddette “truffe romantiche”. Si pensi poi a chi utilizza profili fake o finge di essere tutt’altra persona. Postando informazioni false e immagini altrui o photoshoppate. Al solo scopo di “adescare” potenziali vittime. Per soldi o per il gusto di manipolarle, conquistarle e danneggiare la loro esistenza.
I social possono diventare anche un fertile terreno anche per azioni di cyberbullismo, revenge porn, ecc. Tutte queste azioni rappresentano dei reati che la legge punisce, tramite il codice penale e normative ad hoc. Tuttavia, l’essere vittime di questi crimini può provocare gravi complicazioni e grande sofferenza psicologica. Perciò è bene cercare di adottare il più possibile un comportamento responsabile. In modo da tutelarsi.
Come usare i social con più resposabilità?
Per uno uso dei social più responsabile sarebbe opportuno stare attenti a:
- non pubblicare foto altrui senza il consenso dell’interessato o dei genitori in caso si vogliano pubblicare foto di minori.
- non pubblicare dati personali quali: numeri di telefono, indirizzi di residenza o foto che potrebbero adattarsi ed essere utilizzate per un documento di identità;
- cambiare spesso la password e non utilizzare la stessa password per diversi account;
- modificare le impostazioni privacy dei social e renderle più restrittive (controllare chi ci può contattare, chi può leggere quello che scriviamo, chi può condividere post sul nostro diario chi può condividere i nostri post), soprattutto se, benché sconsigliabile, si intende accettare l’amicizia di persone non conosciute realmente;
- non accedere ai profili social, non effettuare acquisti online o operazioni bancarie utilizzando Wi-Fi pubblici e aperti.