Il ripescaggio di un libro è la pubblicazione dell’opera di un autore deceduto oppure caduto nel dimenticatoio. Può non sembrare, ma è un fenomeno normalissimo, molto diffuso in ambito editoriale, per tutta una serie di ragioni. Vediamole insieme.
Il ripescaggio di un libro: motivi e vantaggi
Quando un editore pubblica un libro essendo sicuro del suo successo, può benissimo capitare che invece si rilevi un flop. Magari la pubblicazione non è stata seguita da un’adeguata campagna promozionale, oppure, semplicemente, il pubblico non è in grado di apprezzare il lavoro dell’autore. Può anche succedere che il libro venda discretamente ma che sia presto messo in ombra da un altro best-seller. Oppure che la sua fortuna non resti in piedi a lungo per via di un rapido evolversi dei gusti. Certi testi, però, a volte hanno la capacità di entrare (o rientrare) in sintonia con il pubblico a distanza, anche dopo anni e anni. Ecco perché il ripescaggio dei libri è una prassi diffusa
Il ripescaggio di un libro nasce fondamentalmente dal fiuto e dall’intuito. Un editore con adeguata cultura ed esperienza è in grado di interpretare gli interessi dei lettori. L’dea di un ripescaggio, ovviamente, può venire anche da altre figure, per esempio i consulenti e gli scout editoriali. Insomma, un buon professionista del settore sa capire quando è il momento giusto per ripubblicare una certa opera, anche anticipando la nuova moda di turno.
Il ripescaggio di un libro porta con sé il vantaggio di non dover pagare i diritti d’autore, nel caso siano passati 70 anni dalla sua morte. Ma anche se l’autore è ancora vivo, di norma si pagano meno. Questo fa gola soprattutto alle case editrici più piccole, o a quelle che sono in attività da poco, perché permette di ridurre significativamente i costi di produzione.
Ripescare un libro: qualche esempio recente
Un primo esempio consiste nel ripescaggio di un libro di Shirley Jackson, L’incubo di Hill House. Jackson fu una scrittrice americana di horror e mistery, attiva tra gli anni ’40 e ’60. Della sua popolarità è responsabile in Italia la casa editrice Adelphi, che ha pubblicato, tra l’altro, anche La Lotteria, e Abbiamo sempre vissuto nel castello. Ma il successo dell’operazione è stato alimentato anche dall’adattamento seriale su Netlfix. Le storie di Jackson hanno tutte in comune una grandissima attenzione per i dettagli e una capacità descrittiva analitica. Inoltre, molto spazio è riservato all’approfondimento psicologico dei personaggi e alla costruzione meticolosa della suspence (più terror che horror).
Il secondo ripescaggio, invece, è la Saga dei Cazalet, ad opera di Fazi Editore. L’autore è anche stavolta una donna, Elizabeth Jane Howard, e anche stavolta, almeno in parte, l’apprezzamento del pubblico italiano era in qualche modo prevedibile. Bastava guardare gli indici d’ascolto di Downtown Abbey, un serial televisivo familiare di ambientazione e temi molto simili. I Cazalet sono una famiglia inglese fittizia, di cui l’autrice ripercorre le vicende tra gli anni ’30 e gli anni ’50. Il ripescaggio di un libro in particolare è molto più semplice quando viene preceduto da un adattamento cinematografico o televisivo, perché la casa editrice non ha bisogno di investire nella sua promozione.
Infine, un altro ripescaggio abbastanza recente è quello dei racconti di Lord Dunsany, rilanciato da Mondadori con Il libro delle meraviglie ed altre fantasmagorie. Quello di Dunsany è in effetti un nome troppo spesso trascurato in Italia. Dopotutto, ha ispirato profondamente Howard Philips Lovecraft nonché una sfilza di altri scrittori a lui contemporanei, anticipando, per certi versi, persino Tolkien.