I paratesti sono strumenti fondamentali per far scegliere il tuo libro tra i tanti che affollano gli scaffali in libreria e vengono elaborati con la massima attenzione per non affidare niente al caso. Dunque, senza ulteriori indugi, scopriamo quali sono e come sfruttarli al meglio!
Titolo e sottotitolo
Tra i paratesti il titolo è il primo a cui pensare. Si compone di poche parole accuratamente disposte e ha lo scopo di catturare la curiosità del lettore. Il titolo è il primo elemento che introduce la tua storia e ne dà un’idea. Nel caso della narrativa può far leva sul protagonista, può evocare un’immagine o il tema del romanzo. Qualche esempio in quest’ordine? Madame Bovary, Mille splendidi soli, Espiazione. Cosa esprime il titolo vincente? Calore, empatia, connessione. Diverso è il caso del manuale, che deve presentare quel che dice nella maniera più immediata e pratica possibile, o del saggio, che introduce subito l’argomento di cui si parla. Bisogna quindi fare attenzione: sapere in modo preciso la natura del proprio scritto è fondamentale per formulare un buon titolo!
A corredo del titolo, nel novero dei paratesti può esserci il sottotitolo. Risponde allo stesso bisogno di suscitare empatia e curiosità ma, al contrario del suo diretto superiore, è possibile spendere qualche parola in più. In genere specifica il tema del romanzo o aiuta a definire il genere della narrazione, penso ad alcune antologie come Ore nere, otto racconti del terrore ma anche a J.K Rowling – La maga dietro Harry Potter. Spesso il sottotitolo è utile a distinguere i capitoli di una saga o di una serie di romanzi aventi lo stesso protagonista, basta far caso ai romanzi seriali di Maurizio De Giovanni sul commissario Ricciardi in cui titoli diversi e sottotitolo con rimando al personaggio principale comunicano in modo chiaro cosa c’è nel libro.
Copertina
La copertina è l’elemento grafico che più di tutti pone un libro in risalto rispetto agli altri. Ricopre un ruolo essenziale quanto gli strumenti già descritti. Talvolta è costituita dal solo lettering del titolo, talvolta riporta un’immagine in grado di rappresentare la narrazione. La copertina offre al lettore un primo assaggio della storia, gli consente a volte di immaginare in modo più facile i suoi personaggi. Cosa sarebbe La ragazza con l’orecchino di perla senza il quadro di Vermeer sul fronte?
Facendo attenzione ai tomi in libreria potrai notare che spesso la disposizione degli elementi in copertina permette di identificare una specifica casa editrice, come una firma. È il caso di Einaudi, NNEDITORE, Il Mulino, Adelphi. Lo scopo di questo paratesto può quindi essere duplice: parlare del libro e di chi l’ha pubblicato.
Quarta di copertina
Prendi il libro, rigiralo tra le mani. Ecco, la quarta è quella che maccheronicamente definisci ‘la parte dietro’. Si chiama così perché nel linguaggio tipografico è l’ultimo elemento della copertina a essere stampato. La quarta contiene informazioni ulteriori sulla trama del romanzo e le note biografiche dell’autore. Nel momento in cui il lettore prende in mano il libro e lo gira per saperne di più, tocca a lei giocare il suo ruolo nella squadra dei paratesti e pertanto è necessario fare molta attenzione a come selezioniamo le informazioni che vogliamo far passare.
- Trama: in genere, nel lessico si tende a identificare la quarta di copertina con la trama che di solito vi è riportata. Ciò non è inesatto, forse impreciso. Ovunque si voglia posizionare la trama, però, saper raccontare una storia in parole essenziali è determinante. La trama si compone di poche informazioni: chi è il protagonista, qual è il problema che affronta, dove si svolge l’azione. Non è compito della trama recensire il libro con giudizi di valore, il suo obiettivo è quello di esporre le caratteristiche principali del romanzo in maniera accattivante. Come? Creando un alone di mistero attorno ai personaggi o a un luogo specifico, ponendo fin da subito al lettore delle domande importanti che verranno poi risolte nel corso della storia o esponendo il tema centrale della narrazione.
- Biografia: chi è l’autore del libro e perché ha sentito la necessità di scrivere? Sono tutti quesiti a cui la bio in quarta di copertina può dare risposta. Conoscere un autore, i suoi studi e le sue competenze può aiutare a dare al testo un’aria autorevole; questo è il caso specifico della saggistica e della manualistica, che hanno bisogno di riferimenti accademici in grado di motivare la scelta dell’acquisto. Tuttavia, può essere interessante anche per la narrativa nel momento in cui ci si aspetta da un romanzo storico l’accuratezza impeccabile garantita da una conoscenza accademica. Talvolta la biografia è corredata da una foto, tuttavia è consigliabile utilizzarla solo nel caso di personaggi noti il cui viso contribuisce, in genere, a garantire l’affidabilità del testo. Fateci caso: libri di sportivi, politici o giornalisti spesso hanno in quarta o in copertina il loro viso in primo piano.
Fascetta
Talvolta accade che personaggi autorevoli leggano il libro in anteprima e che venga chiesto loro di commentarlo con brevi frasi a effetto. Ecco che entra in gioco la fascetta, sovrapposta alla copertina e solitamente posizionata sulla parte inferiore di quest’ultima. Si tratta di un’ulteriore strizzata d’occhio all’acquirente e serve a informarlo del perché quel libro, che sta rigirando tra le mani ormai da un po’, debba essere portato a casa. La fascetta è dunque un sigillo, una vera e propria garanzia di qualità. Spesso vi sono apposte le firme di autori esperti nel genere letterario in questione. Quante volte hai visto una fascetta con citazione di Stephen King che raccomanda quell’horror come ‘da brivido’ o ‘da leggere tutto d’un fiato’? Altre volte però la fascetta celebra i successi editoriali di quel determinato titolo: menzione a premi, vittorie, ristampe e milioni di copie vendute sono tutti traguardi che il lettore merita di sapere, promesse di una lettura intensa.
Questi sono i paratesti principali, quelli che in libreria aiutano a orientarti tra i tanti libri proposti. Non sono gli unici e in realtà l’argomento è lungo, tante e diverse sono le combinazioni dei paratesti nel gioco estetico del libro. Può capitare che al posto della fascetta più opinioni autorevoli siano raccolte in quarta e che trama e biografia siano distribuite nelle alette. Può capitare che il libro sia avvolto da una sovraccoperta, anche questa rientra tra i paratesti.
Paratesti però sono anche l’indice e il nome dei capitoli. Paratesto è l’introduzione di un saggio o la dedica lasciata a un proprio caro, i ringraziamenti, il colophon, il dorso. Conoscere il ruolo dei paratesti aiuta a comprendere anche il grande lavoro che c’è dietro un libro. Ogni successo editoriale vanta un’equip d’eccezione. In questo breve articolo ho voluto darti gli strumenti necessari per scegliere la tua lettura in modo consapevole o, se sei un autore, comprendere come posizionarli per sfruttare al massimo il loro potenziale.