In una casa editrice i ruoli sono tanti e molteplici, tanto che è facile perdersi all’interno del suo organico.
In particolare, la maggior parte di questi ruoli lavorano dietro le quinte: il pubblico vede solo il prodotto finito, la copertina, le pagine ben sistemate e allineate, prive – si spera – di errori, ma… cosa accade davvero, nei momenti che precedono l’uscita di un libro?
Tra i ruoli più importanti, fondamentali perché il suddetto libro possa essere un successo, vi è quello del grafico editoriale.
Una figura poco conosciuta, a volte anche sottovalutata, e che invece è necessaria.
Vediamo che cosa fa un grafico editoriale.
La grafica editoriale
Per fare capire di che cosa si occupa un grafico editoriale, si deve intanto spiegare che cosa sia, a conti fatti, la grafica editoriale.
In parole povere, riguarda tutto ciò che ha a che fare con l’estetica del libro e della casa editrice: non si tratta solo di decidere una copertina, infatti, ma anche di decretare quale possa essere il tipo di layout, font, e palette di colori, per una particolare collana, o per un singolo progetto.
Ogni casa editrice ha delle collane al suo interno e queste devono essere riconoscibili, così come deve essere riconoscibile, fin dalla copertina, a quale casa editrice appartenga un determinato libro.
Questo segno caratteristico può essere un colore, un simbolo, o anche una tipologia di font, ma l’importante è che da quel momento in poi, il pubblico possa sempre associare quel particolare dettaglio alla suddetta casa editrice.
Il lavoro del grafico editoriale
Di che cosa si occupa, quindi, il grafico editoriale?
Ebbene, a questa figura spetta il complesso compito di decidere, coordinare e impostare tutto quanto descritto qui sopra.
Il grafico editoriale cura il libro nel modo più concreto possibile, partendo dalla scelta del layout, dei margini, le dimensioni che dovrà avere l’oggetto fisico, arrivando a decidere quale font sarà usato nei titoli, nei numeri delle pagine, per concentrarsi infine sulla copertina.
Questo lavoro, che agli occhi dei più può risultare prettamente artistico, richiede la capacità di sapere avere una visione d’insieme di un progetto e di saperlo coordinare con l’intera casa editrice: il libro, infatti, deve rispecchiare pienamente l’identità della casa editrice, e sapere anche cogliere l’essenza del manoscritto, in modo da poterla riportare sulla copertina.
Per questo, il grafico editoriale deve mantenere un dialogo con l’autore, l’editor, chi si occupa delle illustrazioni, chi dirige la casa editrice, e anche con il reparto marketing.
Insomma: se un direttore d’orchestra deve dirigere più strumenti insieme, un grafico editoriale deve barcamenarsi tra tutti i settori di una casa editrice e produrre una sinfonia senza stonature!
Francesca Pantieri