Novecento è un monologo teatrale scritto da Alessandro Baricco per l’attore Eugenio Allegri e il regista Gabriele Vacis. Il testo ebbe fortuna in teatro tanto quanto in libreria. Giuseppe Tornatore ne trasse il film La leggenda del pianista sull’oceano rendendolo ancor più famoso.
Con Novecento, Baricco dipinge il quadro di una vita assolutamente unica e particolare che in realtà non è mai uscita dai propri binari
Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento nacque su un piroscafo diretto in America, il Virginian, e non scese mai sulla terraferma. Un marinaio lo trovò abbandonato in una cassetta di limoni. Lo tenne con sé e gli diede il suo nome. Crescendo il ragazzino dimostrò un talento innato per il pianoforte e divenne il cuore dell’intrattenimento della nave.
Tutto il mondo in ottantotto tasti
Per capire che cosa ci insegna il monologo di Baricco è essenziale conoscere il pensiero di Novecento. Sebbene sia il protagonista del racconto, in scena non troviamo lui ma il suo amico trombettista Tim Tooney. Questo paradosso è la chiave di volta.
Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu, sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. Loro sono 88. Tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se io salgo su quella scaletta e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi, che non finiscono mai e questa è la verità, allora su quella tastiera non c’è musica che puoi suonare. Ti sei seduto su un seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio.
Novecento, Alessandro Baricco
Novecento sceglie consapevolmente di non scendere mai dalla nave. Tutto il suo mondo ha una dimensione ben precisa, e i passeggeri sono l’unica variabile possibile. Pur di non lasciare il suo piccolo mondo rinuncia a una vera carriera nella musica e perfino all’amore. Legando indissolubilmente la propria fine, come la propria vita, a quella nave che ha forse compensato la perdita prematura della madre, Novecento ci insegna che è essenziale uscire dalla propria zona di comfort per poter godere appieno la vita.