
Connessione a rischio è il romanzo di Emanuela Mortari edito Another Coffee Stories. Gloria, la protagonista, è una programmatrice di videogiochi appassionata di thriller che subisce il fascino di Alberto, conosciuto in treno. Un’indagine all’apparenza innocente sul suo oggetto del desiderio, però, catapulta la ragazza in un intrigo tecnologico ben più grande di lei. Nella Giornata mondiale per la sicurezza in Rete, Connessione a rischio è un buon monito per ricordare quant’è sottile il confine tra curiosità lecita e violazione della privacy.
Un gesto come tanti
Chi non crede ai colpi di fulmine? È quanto succede a Gloria, protagonista di Connessione a rischio. Nel treno diretto a Genova Pegli, l’interesse della giovane viene pizzicato dalla bellezza di Alberto. Chiacchiere da viaggio, una presentazione semplice e poi si sa, la curiosità è donna.
Gloria è un’esperta informatica che può fare affidamento su un team di colleghi e amici non meno appassionati di lei. Sfruttare i meccanismi della rete a proprio vantaggio è facile, se sai come farlo, e così anche scoprire come rintracciare quell’uomo così bello per poterne approfondire la conoscenza. Non sa, Gloria, che quella con Alberto è una connessione a rischio. L’uomo, infatti, è la porta ben spalancata verso un intrigo ad alta pericolosità che ha, al suo centro il più contemporaneo dei crimini: la violazione dei dati personali.
Internet: rete o gabbia?
Ho letto questa storia con il pensiero rivolto al Safer Internet Day, la Giornata mondiale della sicurezza in Rete. Retorico, nel 2022, dire che Internet è un luogo pericoloso, che bisogna fare attenzione a quanto si condivide, che quella alla Rete è una forma di educazione che va coltivata fin dentro le scuole. Ormai è passato abbastanza tempo da non poter essere ignoranti su determinate dinamiche che affollano il web. Non si può essere leggeri come Gloria, bisogna aver ben chiaro quando un indagare ciarliero su un bell’uomo diventa, a modo suo, una piccola violenza. Specialmente quando poi, questa violenza, ti si ritorce contro.
Connessione a rischio non parla solo delle estreme conseguenze che può avere l’invasione della privacy altrui ma deve farci riflettere anche sugli atteggiamenti ormai consolidati all’interno delle nostre dinamiche sociali, ormai quasi interamente filtrate dalla Rete. Siamo tutti rintracciabili, ci sono applicazioni che da una foto possono ricostruire una vita intera, i nostri movimenti lasciano piccole testimonianze cibernetiche a ogni tappa. I social fanno da mercato, vetrina, diario personale: a modo nostro, siamo personaggi pubblici.
La domanda è: è lecito sfruttare sempre, al cento percento, gli strumenti che il web ci dona? Qual è il prezzo dell’infilarsi nella nicchia virtuale altrui?
Una strada a due sensi
Leggendo la storia scritta da Emanuela Mortari, mi è spesso venuta in mente la celebre affermazione di Friedrich Nietzsche: se guardi dentro l’abisso, l’abisso ti guaderà dentro. Volendo trasporla al caso specifico, Internet è un po’ un abisso che fissa in maniera costante, e più ne usufruiamo più ci prende. Più ci prende, più si consolidano nuove abitudini. Quando conosciamo qualcuno che ci piace, non è forse prassi andare a cercarlo sui social proprio come la nostra programmatrice ha fatto con Alberto?
Tuttavia, nel romanzo, Gloria paga la sua invadenza con un’avventura non richiesta, un cyber-thriller che l’avvicina al mondo movimentato dei suoi romanzi preferiti non senza lasciarle addosso gli elementi che rendono un protagonista veramente tale: la capacità di porsi e risolvere i propri interrogativi e quella di relazionarsi con il prossimo.
Al centro di Connessione a rischio, non a caso, vi è la relazione: informatizzata, lavorativa, amicale. Gloria può fare affidamento su un tipo diverso di rete, quella costruita negli anni, con il tempo e con la presenza umana. È questo un tipo di connessione ben più rapido di quello che potremmo richiedere al router di casa. La capacità di condividere come esseri umani e non solo come fruitori di un servizio è, nel giorno più giusto per dirlo, la sicurezza più grande di tutte.
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