“Fare una tesi significa divertirsi e la tesi è come il maiale, non se ne butta via niente”. Con queste parole Umberto Eco conclude un saggio di grande interesse per tutti gli studenti universitari (ma non solo), Come si fa una tesi di laurea: un libro che non è solamente un manuale che insegna come si scrive una tesi, ma è soprattutto un manifesto del suo amore per la conoscenza.
Umberto Eco e l’amore per la ricerca
Umberto Eco è stato un semiologo, filosofo, scrittore, accademico, bibliofilo e medievalista e, nel corso della sua vita e dei suoi studi, è stato evidente quanto l’ambito della ricerca lo appassionasse, sia in ambito storico, che sociale che semiotico.
In Come si fa una tesi di laurea ci dà molte nozioni tecniche, tra cui come predisporre i tempi di lavoro, come organizzare il materiale e come disporre fisicamente l’elaborato, ma il vero valore aggiunto è insegnarci il piacere della scoperta. Una parte del libro è dedicata proprio alla ricerca bibliografica, un viaggio nella storia, attraverso tutte le fonti disponibili: libri, ma anche giornali, interviste, fotografie o documentazioni audiovisive. Un viaggio nel quale la più grande soddisfazione sarà vedere emergere le proprie idee originali nel confronto con idee e concetti già espressi da altri prima di voi. La tesi diventa un modo per dire qualcosa di nuovo, partendo da ciò che era già stato detto, e un’occasione per confrontarsi con la letteratura del passato. E l’avventura inizia molto prima dell’analisi delle fonti. Inizia al momento di farsi una bibliografia, quando si inizia a cercare quello di cui non si conosce ancora l’esistenza. Un buon ricercatore è colui che è capace di entrare in una biblioteca (o nel web) senza avere la minima idea riguardo un argomento e uscirne sapendone un po’ di più.
Scrivere una tesi è come scrivere un libro?
La stesura di una tesi, proprio come quella di un libro, significa mettere ordine nelle proprie idee e creare qualcosa che sia utile anche ad altri. È un lavoro diretto non solo al relatore, ma che presume di essere letto e consultato da molte altre persone. Chi scrive una tesi, potenzialmente scrive un libro indirizzato all’umanità. Per questo bisogna prestare molta attenzione anche alla forma espositiva e al livello di chiarezza: i grandi scienziati e i grandi critici sono sempre molto chiari e non hanno vergogna di spiegare bene le cose. Come per un libro di narrativa, è necessario scegliere lo stile, il come scrivere. Umberto Eco ci ricorda che, anche quando si scrive una tesi, si deve scegliere il linguaggio più appropriato e la sintassi più adatta: meglio evitare lo stile Proust e lasciare perdere periodi troppo lunghi, pronomi e subordinate. Proprio come un artista, potete scrivere tutto quello che vi passa per la testa, ma solo in prima stesura, poi andrà rifinito. E dovete usare qualcuno come cavia, per controllare se si capisce quello che scrivete. Dovete comunicare, non giocare al genio solitario.
Essere colti non significa ricordare tutte le nozioni, ma sapere dove andare a cercarle
L’insegnamento di Eco: dalle aule alla vita
Imparare a scrivere una buona tesi, non serve solo a ottenere un buon voto, è anche un modo per recuperare il senso positivo dello studio, inteso non solo come raccolta di nozioni, ma anche come acquisizione di una capacità che tornerà utile nel corso di tutta la vita futura: individuare il problema, affrontarlo con metodo ed esporlo con la migliore tecnica comunicativa possibile. L’importante è fare le cose con gusto, perché, solo in questo caso, vi verrà voglia di continuare: continuare inseguire idee, leggere libri, ricercare e formarvi. Attraverso la narrazione di aneddoti personali, Eco ci illumina anche su un altro aspetto importante: non è detto che le idee migliori ci vengano dagli autori maggiori. La chiama umiltà scientifica. Chiunque può insegnarci qualcosa. Bisogna ascoltare con rispetto chiunque, senza per questo evitare di pronunciare giudizi di valore o di rendersi conto che quell’autore la pensa in modo diverso da noi. E, tesi a parte, credo che questa sia una grande lezione di vita.
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